Racconto d’amore – "Le tenebre ricoprivano la terra, ed egli venne come la luce che illumina le tenebre, ma le tenebre non l’hanno compreso. A quanti lo accolsero egli porti la luce e la pace". Tutti gli anni, allestendo il Presepio nelle nostre case, accogliamo Gesù Cristo. Lo facciamo troppo spesso senza nemmeno accorgercene. Consideriamo la capanna con Maria, Giuseppe e Gesù come un semplice elemento di decoro natalizio. Uno di quegli oggetti immancabili, insieme all’albero addobbato e alla coccarda fuori dalla porta d’ingresso, per poter respirare la magia della festa.
La frenesia degli acquisti, dei preparativi per pranzi e cene di famiglia, degli scambi augurali con conoscenti e amici finiscono per farci vivere il Natale in corsa. Eppure il significato reale di questa festa richiederebbe l’esatto contrario. Sarebbe opportuno fermarsi a riflettere, ripercorrere il percorso compiuto in un anno per interrogarsi e per tentare – partendo proprio da scelte e azioni già compiute – di trovare la forza per intraprendere un nuovo cammino. Non per forza migliore di quello già compiuto, ma di certo diverso. Perché basato su nuove consapevolezze e su una maturità più corposa.
La capanna del nostro Presepio di casa non è solo un soprammobile. È molto di più. È rappresentazione dell’Amore di un padre e una madre che, sfidando le intemperie del tempo e la cattiveria che prende forma dall’invidia e dall’ignoranza di troppi, si accontentano di un po’ di paglia per accogliere il loro piccolo. È rappresentazione di una vita basata sulla semplicità ma ad ogni modo estremamente ricca e completa. Così completa da essere ancora oggi esempio intramontabile. Esempio che non teme lo scorrere del tempo e che – di certo – non può essere indebolito dall’avanzamento tecnologico e dai progressi della scienza.
Anzi, la forza del Presepio e della storia che esso narra è proprio questa: la capacità di saper raccontare i valori veri e semplici. Quelli capaci di rendere davvero una famiglia felice e che – invece – vengono, a volte, accantonati come se fosse la materialità imposta dalla modernità a rappresentarne una valida alternativa. Osservate le statuine del Presepio che anche quest’anno avete con cura allestito nelle vostre case e, con occhi e cuore meno distratto, leggete il significato grande celato in questa (solo apparentemente ripetitiva e statica) rappresentazione di amore.
Racconto di storie e mestieri – Presepio nelle case, Presepio nel cuore delle città. Stresa vi invita – il 6 gennaio – ad assistere al corteo che attraverserà il centro storico. Saranno i Re Magi a portare il loro devoto saluto al piccolo Gesù. Saranno pastori, zampognari, artigiani di un tempo lontano e tanti altri personaggi ad accompagnarli alla capanna dove Maria e Giuseppe li attenderanno con gioia. 50 figuranti, in tutto, proporranno la rappresentazione vivente del Presepio partendo dal Palazzo dei Congressi. Una voce narrante accompagnerà l’intero pomeriggio raccontando non solo del significato religioso della Natività ma anche dei lavori e delle usanze di una volta. Vi saranno arrotini, ombrellai, falegnami. Per i più piccoli, soprattutto, una vera e propria opportunità per tuffarsi in un tempo che non c’è più e che ha ancora molto da insegnare. Ad organizzare questa giornata, la Pro-Loco di Stresa che, in Piazza Cadorna, servirà cibi e bevande calde.
Stresa vi invita, il 6 gennaio, ad assistere alla rappresentazione del Presepio vivente con l’arrivo dei Magi. Noi vi invitiamo a farlo riscoprendo il valore vero della Natività.