Il Museo della Giostra di Bergantino (Rovigo) è diventato location ideale per siglare il Protocollo Lover, quel patto comune stipulato tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna volto al recupero e alla valorizzazione di antichi percorsi devozionali
nell’ottica della stesura di una soddisfacente proposta turistica e culturale, nonché
naturalistica e storica.

Le tre vie di pellegrinaggio
I primi documenti che menzionano l’esistenza della Via Francigena, il tracciato che collega
l’Europa occidentale (in particolare la Francia) a Roma e che prosegue, poi, fino al porto di
Brindisi, risalgono al IX secolo. Dichiarata nel 1994 «Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa» la Francigena è entrata nel guinness dei luoghi che meglio conservano segni, emblemi, manifestazioni artistiche e linguaggi di tutto l’Occidente Cristiano. Sono rintracciabili, ancora oggi, lungo il percorso, i segni delle migliaia di pellegrini che vi passarono – chi per devozione, chi per necessità – inaugurando quel continuo scambio di usi e costumi che ha permesso di gettare le basi culturali, artistiche, economiche e politiche dell’Europa moderna.

La Romea Strata, con i suoi 1300 chilometri, ricalca l’antico sistema di vie che dal nord-est dell’Italia si dirigevano a Roma. Un itinerario di fede e arte lontano dagli usuali siti turistici che attraversa il Friuli Venezia Giulia, il Trentino Alto Adige, il Veneto, l’Emilia Romagna e laToscana dove intercetta, a San Miniato, la Via Frangicena.

Infine il Cammino di Sant’Antonio ripercorre i passi dell’ultimo viaggio del Santo passando per i Santuari Antoniani di Camposampiero e dell’Arcella fino alla Basilica del Santo a Padova, da quello di La Verna, in Toscana, per finire alla Basilica del Santo a Padova.

Il progetto
Il protocollo Lover, come si è detto, intende preservare e valorizzare antichi cammini artistico-religiosi, facilitandone anche la fruizione grazie alla pubblicazione di piccoli volumi sui diversi tipi di percorsi possibili – culturale, devozionale, ambientale/naturalistico o sportivo – che comprendano, per ciascun itinerario, l’illustrazione di beni storico-artistici nelle vicinanze e di valori e situazioni territoriali presenti. La firma del protocollo consentirà inoltre la valorizzazione territoriale di altri percorsi come la dorsale cicloturistica da Venezia a Torino, la Ciclovia del Sole da Verona a Firenze, la Ciclovia del Garda (Garda by bike) e l’adesione al Contratto del Fiume Mincio.

Ed è forse legata proprio al ‘Protocollo Lover’ la sfida lanciata la scorsa primavera dal Demanio per il recupero di una serie d’immobili statali abbandonati, lungo le principali vie ciclopedonali e religiose di tutta Italia. Ci troviamo dinanzi a un ambizioso (e quanto mai necessario) progetto che ancora mancava nella nostra Penisola.

Il coinvolgimento della Provincia di Varese
L’iniziativa potrebbe interessare anche la Provincia varesina, che con la sua Via Francisca del
Lucomagno, quel percorso che collega la Svizzera a Pavia per collegarsi, poi, alla Francigena, potrebbe rientrare in quel progetto di trasformazione che potrà generare importanti impatti
sul benessere delle comunità locali.

Giulia Lotti