IMG_4985-300x200Sull’isola di Kimolos, piccola meraviglia selvaggia sperduta nelle Cicladi, tra i muretti a secco dei declivi, guardando alcuni asinelli liberi di possedere il proprio spazio, mi viene in mente la storia del Puledro e il Pastore.

Albert Einstein, nel 1938, si domanda quali siano le radici dell’antisemitismo, ossia cosa porta l’uomo a ricercare un capro espiatorio contro cui accanirsi. Una situazione che avrebbe condotto, di lì a poco, alla persecuzione e allo sterminio di un intero popolo. In sostanza si interroga su quale possa essere la reale motivazione per cui i Tedeschi odiano gli Ebrei. Quasi come un moderno Esopo, risponde cercando di racchiudere il suo parere in un asciutto aneddoto.
puledro-300x225C’è un puledro, molto felice che gode dell’ampia libertà delle vallate. Un giorno un pastore gli dice “Oh, puledro, tu saresti veramente felice se non ci fosse il Cervo. Il Cervo è più veloce di te e raggiunge le pozze d’acqua nelle quali anche tu vorresti abbeverarti. Vieni quindi con me, stai nel mio recinto, e ti libererò per sempre dai cervi.

L’antisemitismo, l’abominio verso l’altro, è innanzitutto perdita della propria libertà. Il puledro si fa schiavo volontario di colui che si propone di eliminare il suo antagonista. Il meccanismo dell’aggressività e l’odio verso il prossimo, palese o celato, sembra innato nel cuore umano e viene spesso alimentato da una dissennata politica di oppressione nei confronti di ciò che, in apparenza, può sembrare “diverso”.

Il Viaggiator Curioso
Kimolos, 20 agosto 2017
La Favola è liberamente tratta da
Giulio Giorello, Alle 8 della Sera, Radio Rai.

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