Il cantiere a porte aperte – "Casa Museo Ludovico Pogliaghi. Un cantiere a porte aperte". Si sarebbe dovuto chiamare così, con esibito ottimismo, la mostra già fissata da qualche mese nel rustico adiacente alla dimora dello scultore al Sacro Monte. Nero su bianco, o almeno in un grigio possibile, c'erano già l'elenco delle opere, il costo complessivo, il progetto di marketing, comprensivo di un sito internet dedicato. Individuate le risorse umane e professionali. C'era anche la data fissata. Della mostra e di un eventuale convegno per sollecitare l'attenzione pubblica al restauro dell'intero edificio. Il 6 ottobre 2007. Cose decise dalla stessa Fondazione Pogliaghi.
Infiltrazioni e topi – Ma del cantiere a porte aperte all'improvviso non si è saputo più nulla. L'avanzare dei lavori dell'esposizione si è bloccato a metà estate; il rustico è ancora lontano dall'essere riaperto al pubblico, benché i lavori l'abbiano restituito a norma, climatizzato, pronto per essere aperto anche domani. La Casa-Museo vera e propria, quella è ancora tutta da prendere in mano. Gli ultimi testimoni rivelano infiltrazioni d'acqua piovana dal tetto, proprio a ridosso del modello originale del portale del Duomo di Milano – "un piccolo difetto strutturale, probabilmente esistente già ai tempi di Pogliaghi", ridimensionano dalla Fondazione – per non dire di topi morti in una delle vasche da bagno. In attesa da troppo tempo che la cura degli uomini se ne prenda cura. Costi quel che costi.
I dubbi della Soprintendenza – Cosa succede in vetta al Sacro Monte? "Avevamo puntato effettivamente per l'inizio di ottobre, per la mostra e per il convegno – ammette Giuseppe Battaini, sindaco di Castiglione Olona e presidente della Fondazione Pogliaghi – questi erano i nostri desiderata. Ma successivi incontri con la Soprintendenza ci hanno portato a modificare i piani e rimandare tutto alla prossima primavera". Tre i motivi, secondo il presidente, dello slittamento: l'opposizione della Soprintendenza che pur avendo in qualche modo contribuito a visionare un progetto di massima e a stilare un primo elenco delle opere ha chiesto maggiori garanzie scientifiche e ulteriori approfondimenti critici sull'opera dello scultore, nonché altri chiarimenti sul piano allestitivo.
La tranche che si attende – L'altro motivo è puramente contingente: "Inaugurare una mostra che rilanci la questione della Casa-Museo Pogliaghi in ottobre forse non sarebbe stato il massimo, tanto più – sottolinea Battaini – che i lavori ancora in corso sulla rizzada ne rendono ancora difficoltoso l'accesso". C'è un terzo motivo che gravita, di natura economica: "Stiamo ripianando i costi. E stiamo aspettando che la Fondazione Cariplo ci versi la rimanente terza tranche del contributo promessoci negli anni scorsi. Stanziamenti sicuri, ma che arriveranno solo a fine novembre. Con questi – continua il sindaco – avremo un margine economico sufficiente per affrontare, con l'aiuto di altri sponsor, i costi inizialmente previsti per la mostra nel rustico". Dalla Cariplo, in sostanza, si attendono circa 200 mila euro. Il costo preventivato per la mostra dovrebbe aggirarsi sui 50mila.
Business plan – Una posizione di attesa prudente che è ufficialmente anche quella della Soprintendenza: le cui preoccupazioni si rivolgono tanto al carattere "prematuro" dell'iniziativa espositiva quanto ai vuoti di figure professionali che da sempre, e ancor di più oggi, in vista di una riadeguata rimessa in funzione della casa-museo, latitano: un direttore, un conservatore. Tanto per ciò che riguarda l'ente proprietario, l'Ambrosiana di Milano, quanto il museo stesso. Un problema a cui si aggiunge quello del personale, al momento imperniato esclusivamente su una disponibilità volontaristica: in altri termini: come, dove, con chi, e soprattutto sulla base de quale business plan tenere aperto il futuro nuovo spazio.
La prudenza non è mai troppa – Chi si aspettava il 2007 come l'anno decisivo perchè l'affaire Pogliaghi si rimettesse in moto rimarrà deluso. Nonostante i tentativi di risollevarne le sorti critiche, negli ultimi mesi – due mostre varesine, una al Castello Sforzesco, la grande mostra estiva a Genova, dove alcuni pezzi del Museo sono stati prestati – la soluzione della Casa-Museo appare ancora lontana. La formula 'armiamoci e partite' non piace a nessuno. Le parti in causa aspettano e si aspettano. Parola d'ordine, prudenza: sia in Ambrosiana che in Soprintendenza e all'interno della Fondazione Pogliaghi.
La filosofia del Pogliaghi – Quanto ad un progetto di recupero definito sul museo, Battaini assicura: "Un progetto esiste, sebbene ritenuto ancora esplorativo dal sovrintendente. E' quello redatto a suo tempo dall'architetto Arricobene. Ma stiamo parlando di un progetto che prevede la messa a norma dell'edificio e di aggiornamenti allestitivi. E' chiaro che la filosofia della casa. l'atmosfera voluta dall'artista non potrà essere stravolta più di tanto". Un intervento che, quando sarà, è stimato intorno ad un costo complessivo di circa 1 milione 500 mila euro. "Diverso e molto più costoso, sarebbe – conclude Battaini – procedere ad restauro dettagliato di tutte le opere che ne hanno bisogno".