Castellanza – “Il rumore del silenzio” è il titolo della personale di Maria Enrica Ciceri che dall’11 marzo, con inaugurazione alle 16,30 si aprirà nelle sale di Villa Pomini.
Tematica dell’esposizione la rappresentazione della città di New York, ritratta durante il periodo del lockdown, quando la paura e il silenzio erano tangibili e regnavano ovunque. Si tratta di opere realizzate negli ultimi tre anni nelle quali l’artista non smentisce la vocazione a rappresentare i paesaggi urbani.
La sua indagine visiva si focalizza sull’imponenza delle costruzioni architettoniche, sulla vastità degli spazi, sugli elementi distintivi di ogni singola città, per cogliere il senso più profondo e invisibile dei grandi agglomerati urbani, nella loro condizione di continuo movimento e trasformazione. In scansioni prospettiche dalle pennellate intense, il forte gesto pittorico evidenzia l’esplorazione esistenziale del paesaggio con i toni inquietanti dei chiaroscuri, gli squarci di luce improvvisi sulle tele dipinte a collage, con tecniche miste o pittura a olio. Tra i soggetti privilegiati delle opere in mostra ci sono gli scorci prospettici delle strade, i palazzi in corsa verso il cielo, le insegne giganti.
“Una delle cose inquietanti che ha caratterizzato il periodo della pandemia – racconta l’artista – è stato il surreale silenzio: era una sensazione stranissima non sentire più il rumore delle auto, lo sgommare dei motorini, il rombo delle moto, il vociare consueto delle persone. In quel silenzio assordante delle strade deserte, con i negozi chiusi, sembrava di vivere sospesi in una bolla. Io, in quei momenti, per non pensare e combattere la noia, mi sono dedicata particolarmente alla pittura. La maggior parte dei quadri della mostra sono stati eseguiti in quel periodo nero, per me doppiamente. Ora pare sia tutto passato: la primavera è già arrivata e noi siamo qui ad accoglierla e viverla, gioiosamente, con intensità e con la rinnovata serenità.”
Note biografiche
Maria Enrica Ciceri vive e lavora a Uboldo (VA), sua città natale. Nutre un profondo amore per l’arte, a cui si dedica da tempo con determinazione e tenacia. Nel suo personale percorso artistico ha cercato sempre nuove modalità di espressione e nuovi linguaggi, spinta da una insaziabile curiosità e da un’ansia di sperimentazione che la guida costantemente. Ama rivolgere il proprio sguardo all’arte nelle sue molteplici forme e discipline: dalla pittura all’incisione, dalla decorazione su ceramica alla resina, fino al recente approdo alla pittura informale. Si è avvicinata con interesse e impegno anche al tema dell’arte sacra. Ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali, artistici e culturali, ottenendo premi e riconoscimenti.
Il vernissage vedrà l’intervento della critica d’arte Fabrizia Buzio Negri e sarà arricchito da un reading del Gruppo di voci narranti. La mostra, sarà aperta al pubblico fino al 26 marzo, il sabato dalle 15alle 18.30; la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30.