Ossuccio si adagia su uno splendido declivio affacciato sul Lario, celebre per il suo clima mite e ricco di importanti testimonianze storico-artistiche. Tra queste sorge in posizione dominante su un poggio roccioso il Santuario della Madonna del Soccorso, fra i più noti del lago di Como, databile al XVI secolo ma la cui origine come luogo di culto potrebbe essere molto più antica.
Nel 1593 gli Atti della visita pastorale del vescovo Feliciano Ninguarda lo descrivono come un semplice "oratorio" dedicato alla Madonna del Soccorso, e raccontano come l'oratorio fosse nato intorno ad un semplice "capitello" recante una immagine della Vergine e che la tradizione vuole che sia la statua in marmo della Vergine in trono con Bambino, in parte dorata e dipinta, attualmente collocata in una cappella laterale del Santuario.
Il Santuario, nato dalla devozione popolare e
costantemente abbellito grazie alla generosità degli abitanti, visse per secoli grazie all'opera dei suoi fabbricieri, molto spesso frati francescani che dividevano il proprio impegno fra la vita eremitica e la ricerca di nuovi fondi per il mantenimento e l'abbellimento della chiesa e del suo Sacro Monte.
L'interno, impreziosito da notevoli affreschi e stucchi seicenteschi, si presenta a navata unica voltata, divisa in quattro campate da lesene sormontate da capitello in stucco. Tutta la decorazione interna è incentrata sul tema mariano e, in particolare, sulla celebrazione dell'ultimo Mistero del Rosario: l'Incoronazione della Vergine. La volta è decorata da un tripudio di angeli danzanti, recanti cartigli e musicanti, chiusi in medaglioni di stucco ed
affrescati negli anni sessanta del XVII secolo da Salvatore Pozzi (1595-1629), pittore valsoldese influenzato dai modi dell'emiliano Camillo Procaccini. Nel presbiterio, al centro dell'abside poligonale decorata da vetrate, sorge il fastoso altare maggiore, costruito negli anni 1730-40; lo sormonta un tempietto marmoreo che racchiude il gruppo ligneo raffigurante l'Incoronazione della Vergine, realizzato nel 1896.
Proseguendo sulla parete sinistra, particolare attenzione merita la quarta campata dove si apre la Cappella della Madonna costruita a fine Ottocento per conservare la veneratissima statua della Vergine in maestà. Alla cappella si accede attraverso un piccolo pronao con copertura ad ombrello decorata con eleganti motivi floreali. Sull'altare, in un tempietto di legno dorato, è esposta la scultura in marmo di Musso, risalente probabilmente agli inizi del Trecento, recante ancora dorature e tracce degli antichi colori. Sulla volta al centro un affresco con l'Eterno padre tra gli angeli completa la cappella.