Milano – A volte gli scatti unici, per la loro singolarità, hanno il potere di imprimersi a lungo nella memoria.
E’ il Tamigi a fare da sfondo alla ultima serie di opere di Julia Fullerton-Batten dal titolo “Il teatro della vita”, in un contesto storico che va dal primo’800 sino agli inizi del ‘900, accostando tre personali, a Milano, Torino e Verona.
La fotografa descrive, nella mostra in corso da MARCOROSSI a Milano, una umanità impegnata sulle rive limacciose del Tamigi, in disperata ricerca di qualsiasi oggetto possa alleviare la loro precaria condizione sociale.
Con calibrata cadenza luminosa Julia Fullerton-Batten ( Brema 1970) definisce le atmosfere di un luogo dove l’incedere del tempo pare dettato dal lento fluire delle acque.
Concependo ogni immagine come parte di una sequenza cinematografica, la fotografa è arrivata ad accomunare su alcuni set sino a cento attori.
Anche l’accurata ricerca dei costumi contribuisce a contestualizzare storicamente i personaggi.
Nel trittico “Forst Fair” viene descritta la singolarità dell’evento verificatosi nel 1814,quando le acque del Tamigi raggiunsero uno strato di ghiaccio tale da reggere il peso di più persone al punto da dare vita a una grande fiera mercato e spettacoli di varia natura.
Mentre la serie che compone “The Thames Whale” narra lo spiaggiamento di una balena avvenuto nel 2006, arricchendo in maggior misura l’alone leggendario che accompagna la storia del Tamigi.
Julia Fullerton-Battem – “Il teatro della vita” Milano – MARCOROSSI, Corso Venezia 29. Fino al 2 novembre. Orari: martedì-venerdì 11-13/15-19; sabato 11-19.
Mauro Bianchini