Le grandi e luminose sale espositive dei Musei Civici di Villa Mirabello, nell'ambito delle celebrazioni per i 200 anni di Varese città, accolgono la mostra: "Vita varesina attorno al Teatro Sociale: tra libri, libretti, giornali ed affissioni pubbliche (1791 – 1930)", a cura di Bruno Belli, con l'apporto di Serena Contini, del Personale della Biblioteca Civica e dell'Archivio Comunale.
Nella mostra è tracciata l'attività culturale varesina che ruotava attorno al massimo polo cittadino del XIX secolo, il Teatro Sociale. All'attenzione del pubblico, materiale proveniente dagli archivi del Teatro Sociale, presenti nell'Archivio Comunale, nella Biblioteca Civica e nel Liceo Musicale: disegni originali delle piante, degli arredi, fotografie, libretti d'opera, locandine ed affissioni, articoli estrapolati dalle testate giornalistiche varesini dell'Ottocento, oltre ad oggettistica di vario tipo inerente all'argomento, proveniente dalle Collezioni private di Mario Chiodetti e di Bruno Belli, con particolare attenzione alla figura di Giuseppina Grassini ed alle inserzioni pubblicitarie del primo Novecento.
"Il teatro di Varese – commenta Bruno Belli – è stato uno dei poli di aggregazione maggiori lungo tutto l'Ottocento, importante sopratutto per i legami che c'erano con la Scala di Milano. L'idea è stata quella di raccogliere il materiale esistenze, mai esposto al pubblico, per ricostuire la storia del teatro, con anche le fotografie, in modo da vedere direttamente quello che è stata la struttura reale.
Abbiamo rintracciato ed esposto tutte le piante del teatro, della sala con gli ordini dei palchi, tutti disegni relativi all'ultimo grande intervento fatto nel 1896.
In questo momento, in cui si parla molto di teatro in futuro, credo che la sala interna del nuovo teatro, potrebbe anche essere costruita in questo modo, proprio se lo leggiamo nella chiave di voler richiamare l'aspetto turistico in Varese. Ricordiamo, per esempio, che la Fenice di Venezia è un falso oggi perchè briciata nel 1996, ma era già un falso perchè già briciata due volte nel corso dell'Ottocento. Quindi avendo tutti i progetti originali, con tutte le oppurtune modifiche del caso, si potrebbe utilizzare anche oggi questo modello.
La mostra è quindi un modo per dire cosa c'era ieri, come possiamo vederlo oggi, può essere anche una partenza per domani".
Che tipo di società emerge da questa mostra? "La società varesina è, a differenza di quanto si creda, una società piuttosto "mobile", grazie al fatto che c'è una frequentazione, per almeno sei mesi all'anno della vita milanese. Il teatro risponde soprattutto all'esigenze dei milanesi che stanno a varesino fino al mese di ottobre-inizio novembre, prima di tornare in città. Infatti le "stagioni" nei paesi sono autunnali, perchè poi partiva a Milano la famosa "grande stagione di Carnevale", che si inaugurava il 26 dicembre e durava fino alla primarese, con pauesa durante la Quaresima. Quindi il fatto di avere avuto l'impresario teatrale Bartolomeo Merelli per 15 anni qui a Varese, ha permesso che il teatro diventasse una sorta di "appendice" della Scala, o meglio una anticipazione. Ecco perchè a Varese, ad esempio, sono stati interpretate alcune opere prima della Scala, o addirittura alcune opere che alla Scala non sono arrivate fino al Novecento. E' il caso de "Le Comte Ory", due volte a Varese nell'Ottocento, che alla Scala viene allestito per la prima volta nel 1991. Questo quindi dimostra anche come il teatro sia stato usato, insieme a quello di Como e Novara, come un pendant per le città vicine".
Vita varesina attorno al Teatro Sociale: tra libri, libretti, giornali ed affissioni pubbliche (1791 – 1930)
10 giugno – 11 settembre 2016
Varese – Musei Civici Villa Mirabello – P.zza della Motta
Orario: Martedì – domenica 09.30 – 12.30 / 14.00 – 18.00