'Vorticoso', 2006'Vorticoso', 2006

Non solo scultura – La Galleria Bambaia è pronta ad una nuova stagione espositiva e, ancora una volta, conferma  attraverso le scelte del gallerista Luigi Rebesco, una rara raffinatezza di gusti. La mostra che inaugura sabato 23 ottobre segna il ritorno di un ospite e di un amico: Salim Abdullah, artista cosmopolita che ha fatto del viaggio l'essenza  della sua vita e il tema portante di molti suoi lavori, nonché di quest'ultima mostra. In occasione dell'esposizione nella galleria bustocca, la terza dal 1993, Salim presenta 30 opere in cui, per la prima volta, mette in relazione alcuni suoi dipinti, realizzati negli ultimi cinque anni, con alcune sculture bronzee e disegni.

L'artista – Selim, che attualmente divide il proprio tempo lavorativo tra Parigi e Besanzio, nel Canton Ticino, è nato a Bagdad nel 1950, città nella quale ha compiuto la formazione artistica prima di trasferirsi a Firenze nel

'Come andar per mare pieno di pesci''Come andar per mare pieno di pesci'

1975, per frequentare l'Accademia di Belle Arti e diplomarsi in scultura nel 1979. Numerose le mostre personali in spazi pubblici e privati quali, tra gli altri: Museo Epper di Ascona  (1991), Palazzo dei Diamanti di Ferrara (1992), Spazio Teatro di Chiasso (2001), Villa Ruffolo a Ravello (2002), Centro Svizzero di Milano (2004). Nel 2003 gli viene dedicata un'ampia retrospettiva al Museo d'Arte di Mendrisio. Ha realizzato anche opere a carattere monumentale di pubblica fruizione (a Lugano, Chiasso, Bellinzona, Mendrisio), tra cui la recente porta a due battenti  in bronzo per la chiesa di Genestrerio, nella ristrutturazione progettata dall'architetto Mario Botta.   

Il viaggio: dalla vita alle opere – Al suo arrivo a Firenze lo scultore si dedica allo studio dell'arte classica ed assimila in particolare la lezione del Rinascimento toscano, per poi guardare ai maestri moderni. Al centro della sua ricerca si pongono la figura o il gruppo di figure visti in una sintesi di monumentalità e fragilità, quali vittime della storia, immagini di una memoria recente e nello

'Terra', 2009'Terra', 2009

stesso tempo molto antica. Il dolore e la sofferenza di questi uomini sono impressi nella materia: corpi feriti, ingabbiati nella loro estrema solitudine o solidarietà. Nelle composizioni intitolate "Attraversamenti" le figure sono ridotte a folle di esili relitti umani che vagano su vascelli sospesi, tramite uno stelo, sopra una piattaforma di terracotta, solcata da segni e impronte.   

Senso corale – Selim da sempre, infatti, sperimenta e padroneggia tecniche diverse: bronzo e terracotta, scultura, incisione, disegno, che proprio in questa mostra vengono messe per la prima volta in relazione tra loro. Queste le parole dell'artista: "Questa connessione reciproca di sculture, disegni e pitture mi sembra possa riuscire ad amplificare quel senso corale proprio dell'epicità del viaggio (…), a restituire lo spirito del moto di spostamento: del partire e dell'arrivare entro una capsula di metropolitana, dell'oscillazione di navi o di scialuppe, del vento delle onde, dell'acqua, dell'aria, della terra: di ciò che insomma determina le differenti forme del viaggio della vita, le speranze che orientano i nostri destini".     


Selim- Come andar per mare pieno di pesci 
23 ottobre 2010 – 15 gennaio 2011 
Galleria Bambaia 
Via C. Porta 2 (angolo Corso Europa), Busto Arsizio (VA)
Inaugurazione: sabato 23 ottobre 2010, ore 18.00 
Orari: feriali 17-19.30; festivi 16.30-19.30. chiuso lunedì