Un disegno di MacconiUn disegno di Macconi

La storia di Macconi – Pittura e grafica accomunate dalla medesima eleganza e delicatezza. Gli acquarelli e i disegni di Gino Macconi esposti dala 3 ottobre alla Galleria Mosaico di Chiasso testimoniano una raffinatezza senza uguali.
L'artista nato a Verbania nel 1928 si trasferisce a pochi anni di vita nel Canton Ticino. Studia presso l'Accademia di Brera a Milano e l'Accademia Carrara di Bergamo dove è allievo di Achille Funi. Con il Ticinese Macconi ha un legame molto profondo che lo porta a diventare uno fra gli intelletti culturali più cospicui del secondo Novecento di questa terra. Macconi propone un linguaggio stilistico affine al naturalismo lombardo con una venatura espressionista e con qualche incursione nell`arte informale. L'artista fu anche un notevole promotore culturale attraverso la sua attività di gallerista, prima con la galleria Nord-Sud 4 di Lugano e quindi con la galleria Mosaico di Chiasso. Nel 1981 Gino Macconi costituì inoltre il Museo della Civiltà Contadina di Stabio.
L'artista si spense a Sorengo, sobborgo collinare di Lugano, nel 1999.

Un'opera espostaUn'opera esposta

La critica – Si legge nel testo di Chiara Gatti (che presenterà la mostra alla Mosaico): "Passato dal chiarore, quasi luminista, dei paesi negli anni Cinquanta alle ansie quotidiane del suo periodo esistenziale, dalla lezione di Gonzato al neocubismo, dalle riflessioni informali a quelle espressioniste, Macconi è arrivato agli anni Ottanta con una valigia carica di trascorsi, esperienze mutevoli di un artista con un'inclinazione speciale per il disegno, mai trascurata, neppure nei tempi caldi del suo impegno di gallerista. E che proprio negli anni Ottanta si concretizzò in un altro significativo viaggio di studio e nel suo diario. Quel taccuino americano che, da New York a Boston, lo ha visto raccogliere pagine di racconti, pastelli, acquerelli, chine della città verticale e dei suoi abitanti, stipati nelle lunghe arterie della metropoli come un fiume fra il canyon dei palazzi. Ma anche vicende frutto della sua costante attenzione per l'umanità. Storie di figure ai margini, come la donna nera al tavolo di un bar, macchia di colore liquido, dove a malapena si distinguono i lineamenti, ma che nella luce del mattino rappresenta una pagina intensa di attesa e solitudine".

Un'altra opera espostaUn'altra opera esposta

Raccolta fondi – A dieci anni dalla sua morte la mostra di Chiasso propone uno spaccato della sua lunga attività. Un gesto rapido e sicuro forma le figure umane sulle carte di Macconi, mentre la pittura ad acqua ne abbozza solo i lineamenti. Le opere in mostra fino al 21 novembre sono anche in vendita allo scopo di finanziare l'attività della Fondazione, che non persegue finalità di lucro e ha già donato gran parte del suo patrimonio al Museo d'arte di Mendrisio, al Museo della Civiltà contadina del Mendrisiotto di Stabio, alla Pinacoteca Züst di Rancate, alla Biblioteca dell'Accademia di Architettura di Mendrisio, all'Archivio storico comunale di Mendrisio e all'Archivio storico di Bellinzona. In particolare, l'eventuale ricavo è destinato alla creazione di borse di studio (come già avvenuto tempo fa), all'organizzazione di un concorso per giovani artisti (previsto per l'anno prossimo) e all'acquisizione di nuove opere.

Gino Macconi
Galleria Mosaico
via Bossi 32, 6830
Chiasso
dal 3 ottobre al 21 novembre
orari: martedì-venerdì dalle 15 alle 18
e su appuntamento (tel. gall. Mosaico +41(0)91.682.48.21)
Domenica, lunedì e festivi chiuso
Inaugurazione: sabato 3 ottobre alle ore 17
con la presentazione di Chiara Gatti