L'arte del fare – Planimetrie di città, vie, luoghi dall'alto, appesi ai muri; al centro della sala, le nuove sculture rotanti, dialoganti con il pubblico. E ancora le totemiche costruzioni svettanti che uniscono alla sordità della materia, la sonorità attutita della tensione della corda che le avvicina all'idea di antichi strumenti musicali.
Le prescrizioni al pubblico – La mostra di Ruggero Marrani al Maglio di Ghirla, curata da Fabrizio Buzio Negri, offre una panoramica sintetica dell'attività dell'artista maceratese, nato nel 1941, perugino di formazione e di ormai quarantennale permanenza varesina. Compresi gli ultimi lavori, giocati su una necessaria, 'prescritta', compartecipazione del pubblico, chiamato a giocarvi, a spostarle, a muoverle, a trovare nuove combinazioni.
Cartografie quasi immaginarie – L'allievo dell'aerofuturista Gerardo Dottori, nel concepire le sue ultime novità, che datano non proprio da ieri, ma hanno qualche anno già elaborazione alle spalle, non abbandona però i capisaldi del suo fare. Una concentrata coerenza che muove dalle sue origini di attento osservatore del paesaggio e insieme di viaggiatore visionario nel tempo, rinvenendo nei suoi tracciati a volo d'uccello non i segni della modernità, ma le tracce ataviche dei segni primordiali, le mutazioni dei sedimenti, incastonando nelle sue originali cartografie plastiche segni grafici che diventano cifre stilistiche vere e proprie.
Arte colta – L'amore, altrettanto fedele e costante, per i materiali: la ceramica soprattutto, trait d'union di ogni legame artigianale con la terra, che Marrani abbina più che volentieri al legno di riporto ed altri materiali di recupero. Scultura, povera, da questa punto di vista, ma colta, ricca di riferimenti, a partire da quello già citato con il secondo futurismo, al costruttivismo, al suprematismo.
Sapienza del mestiere – Nel complesso del Maglio di Ghirla il pubblico si è particolarmente entusiasmato per le opere ultime: che hanno in sé il dato della circolarità, delle possibilità combinatorie infinite, della tattilità, caratteristiche, quest'ultime, normalmente precluse all'opera plastica. E per l'oggettiva sapienza del mestiere che le permea. Il limite della mostra è la leggibilità delle stesse che, come tali, potrebbero avere più 'aria' intorno.
Due in uno – Negli stessi spazi della mostra di Marrani vi è infatti, nel locale contiguo al Maglio, anche l'esposizione di opere del debuttante Toni Vetrano, che espone le sue tecniche miste. Gli apparentamenti sono una prassi, obbediscono a logiche espostive ormai consolidate per la sede gestita dalla Comunità Montana della Valganna e della Valmarchirolo. In casi come questi, forse discutibili, proprio per motivi di leggibilità delle opere e di compatibilità espressiva. Così come è forse discutibile voler marcare necessariamente le restaurate tracce di archeologia industrial-contadine del Maglio, splendidamente restaurato e in funzione durante le inaugurazioni, con opere e manufatti di altra natura, tutto sommato poco inerenti al fascino intatto del luogo.
"L'arte del fare: la terracotta policroma di Ruggero Marrani e le tecniche miste di Toni Vetrano
Maglio di Ghirla
Statale Valganna, bivio Ghirla, Cunardo, Ponte Tresa
a cura di Fabrizia Buzio Negri
orari: mercoledì 15.30-18.30; sabato e domenica 10.30-12.30; 15.30-18.30
info: 0332-590224