1970, bronzo
Presenza costante – L'esposizione in Galleria Ghiggini intende valorizzare il segno nell'arte di Bodini: segno inteso come tratto nel disegno, nell'incisione, nell'acquaforte, ma anche i solchi e i tratteggi che l'artista inseriva nella materia plastica. Il tema comune della mostra è la colomba, soggetto al quale l'artista ha dedicato, dalla fine degli anni Sessanta molti studi e opere. Un lavoro di ricerca approfondito su questa tematica, molto amata dall'artista, è stato di recente svolto da Andrea Fumagalli, studente dell'Università degli Studi di Milano, con la tesi in Storia dell'arte 'L'iconografia della colomba nella grafica di Floriano Bodini'.
Un patrimonio da conoscere – La mostra si impegna a valorizzare la produzione grafica di Bodini, che per molti anni l'ha accostata a quella scultorea. La famiglia è tuttora impegnata in un riordino di tali lavori, disegni, incisioni, litografie e acqueforti. "Il disegno di Bodini è tipico dello scultore, orientato a trasmettere i dati volumetrici dell'oggetto con la massima attendibilità. Così la linea che divide le diverse regioni costituenti una superficie funge al tempo stesso da sutura e, mentre di ognuna fornisce i dati essenziali, non perde di vista il quadro di unione, l'insieme. Il segno è nettissimo, inciso, quasi un canale nel quale debba colare e scorrere il metallo fuso: questo suo approfondarsi nel foglio come in una carne, renderà conto, di opera in opera, di quell'intenso rapporto con le ferite del presente proprio della produzione dello scultore di Gemonio (…) Il contorno diventa presto uno scavo, così come le linee portanti convogliano un segno che più volte stratifica nello spessore del supporto cartaceo: il foglio lungamente assediato cede alla punta e ne è posseduto, si anima di colline e di pieghe, di valli profonde…", scrive Alberto Crespi nel 1983 nel catalogo 'Disegni di Floriano Bodini' per la mostra alla Galleria Montrasio Arte di Monza.
Le tappe salienti – La prima colomba risale al 1969, l'ultima al 2004: un arco di tempo che copre la carriera di Floriano Bodini fino alla piena maturità artistica. Un primo accostamento del volatile con un altro simbolo dell'arte bodiniana, il Pontefice. La simbologia e il valore che la colomba assume nel corso del tempo per l'artista cambia e trova soluzioni anche grafiche molto differenti tra loro. Oltre venti le opere di questo genere esposte accanto alle sculture in bronzo e marmo e alle colombe utilizzate dallo scultore come fonte di ispirazione. Ecco che, come vuole la tradizione del Premio Chiara Festival del Racconto, si intreccia nella mostra in Galleria l'aspetto pubblico e privato del personaggio varesino, un ingresso silenzioso nella sua intimità, questa volta non nello studio come era avvenuto per Tavernari, non nel paese, come accadde con Varlin a Bondo, ma nella casa, tra gli oggetti di vita quotidiana.
Un volto noto – Il pubblico varesino ha nuovamente occasione di ammirare l'opera in bronzo 'Paola, colomba e giocattolo', scelta per la mostra luinese presentata proprio dallo scrittore Piero Chiara nel 1980.
AMACI 2010 – Sabato 9 ottobre, dalle ore 10.30 alle ore 19.00, in occasione della sesta giornata nazionale del Contemporaneo AMACI la Galleria Ghiggini invita gli artisti, tra i quali coloro che negli anni hanno avuto la possibilità di conoscere e apprezzare l'arte del maestro di Gemonio, a cimentarsi nella realizzazione dal vivo di opere che prenderanno spunto da temi cari allo scultore.
Omaggio a Floriano Bodini, un artista della nostra terra
"Il segno dell'anima nell'arte di Bodini" a cura di Enrico Crispolti
Inaugurazione mostra e progetto sabato 25 settembre ore 18.00
dal 25 settembre al 7 novembre 2010
Galleria Ghiggini
Via Albuzzi 17, Varese
www.ghiggini.it