L’esposizione – la prima di Toscani in Svizzera – ruota attorno al tema dell’immaginazione.
Il percorso prende avvio da 54 immagini vintage inedite: scatti eseguiti da Toscani negli anni Sessanta durante il suo periodo di formazione in fotografia e grafica presso la Kunstgewerbeschule di Zurigo e in occasione di “viaggi studio” negli Stati Uniti, a Londra, in Bretagna, in Sicilia e in Puglia, in cui tutta la sua verve di innovatore si sta già manifestando.
Per dare conto dell’ampia e prorompente produzione di Toscani in maniera innovativa, la mostra propone nelle sale superiori del m.a.x. museo una visione multimediale immersiva, tramite proiezioni.
L’esposizione presenta inoltre 72 stamponi delle varie campagne per United Colors of Benetton e 39 numeri (1991-2000) della rivista internazionale “Colors”, concepita e diretta dallo stesso Toscani fino al 2000, in cui vengono affrontati con grande visionarietà temi sociali ora di grande attualità, come l’emigrazione, la guerra e l’ecologia.
“Oliviero Toscani. Immaginare” si articola anche all’esterno del m.a.x. museo, andando ad accogliere i visitatori e creando un incamminamento alla mostra grazie alla cooperazione con le Nazioni Unite Human Rights (“Stand Up For Human Rights”) e il prestito di un centinaio di pannelli del progetto “Razza Umana” che catturano i volti di donne e uomini di diversi paesi e culture.
Oliviero Toscani pone l’attenzione sull’atto di “immaginare” come momento di scelta consapevole del mestiere di fotografo. Fin dagli esordi si è contraddistinto per creatività e visione, capace di spingere e spingersi nella meravigliosa ricerca della scoperta e della conquista, usando trasgressione e provocazione, forze che appartengono all’arte, e facendo della diversità un valore contro l’omologazione e per una libera espressione della comunicazione.
Toscani ha promosso campagne per marchi e aziende a livello internazionale, in cui è evidente un’inconsueta e originale modalità di scelta e di taglio, a partire dalle immagini per United Colors of Benetton, Esprit, Chanel, Robe di Kappa, Fiorucci, Prénatal, Jesus Jeans, Valentino, Inter, Snai, Toyota, Ministero italiano del Lavoro, Artemide, Woolworth, Ministero italiano dell’Ambiente e della Salute, Croce Rossa Italiana, Regione Calabria, Fondazione Umberto Veronesi, Biennale di Venezia, Federazione dell’industria orologiera svizzera, Resort Collina d’oro e moltissimi altri, come pure per le più prestigiose testate, fra cui “Elle”, “Vogue”, “GQ”, “Harper’s Bazaar”, “Esquire”, “Stern” e “Libération”.
La mostra, che gode del patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Lugano, è resa possibile grazie al Dicastero Educazione e Attività culturali del Comune di Chiasso, in collaborazione con il centro internazionale di ricerca sulla comunicazione Fabrica (Treviso), con le Nazioni Unite Human Rights (“Stand Up For Human Rights”), con l’Archivio ZHdK-Zürcher Hochschule der Künste (Zurigo), con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino-Fondo Swisslos, di United Colors of Benetton, dell’AGE SA e dell’associazione amici del m.a.x. museo e con APG-SGA come sponsor tecnico.
L’esposizione fa parte della Bi10, decima edizione della Biennale dell’immagine “Borderlines. Città divise / città plurali”.
Responsabile comunicazione, PR, coordinamento
Ufficio stampa Svizzera e Insubria
Amanda Prada
m +41 76 563 34 77, t +41 91 695 08 88
ufficio.stampa@maxmuseo.ch (Svizzera)
press@maxmuseo.ch (Insubria)
Redazione