La fotografia quale documento storico è testimone e momento di sintesi della narrazione; aiuta ritrovarsi e contestualizzare il narrato nel tempo e spazio a cui si riferisce. Il fotografo, professionista o “amatore”, può influire sul modo di comunicare. Cosi fu per Giovanni Pietro Bogni (1852 – 1941) di originaria famiglia di Varano Borghi trasferitasi a Sesto Calende e Lisanza agli albori dell’800. La parte reperibile della sua copiosa produzione, storicamente utile (1889 – 1916), unitamente ad altre degli Archivi Pro Sesto, Varalli e Angelo Veronesi di Sesto Calende, ha permesso la stesura di una esauriente storia per immagini del paesaggio, economia, industria e stato sociale della Città. Attingendo a lavori di emeriti storiografi locali, Cornelio Bruscherini, Cesare Tamborini e Elso Varalli, il narrato storico ci informa dell’importanza, per tutto il bacino idrografico del Lago Maggiore, della navigazione per trasporto di merci e materiali da costruzione sul Lago, il Ticino e il Naviglio Grande quali vie obbligate per giungere in Milano e dintorni.
Le grosse barche provenienti dal Lago facevano tappa a Sesto per il trasbordo su navigli più piccoli idonei alla discesa del Ticino. Per ridurre la lentezza del ritorno, operato da terra con traino di cavalli, nacque la società “Della Ferrovia a cavalli” Tornavento – Sesto Calende attiva dal 1857 al 1865. L’arrivo di Ferrovie dello Stato in Sesto Calende nel 1864 e la costruzione del ponte ferroviario in legno del 1868 unitamente ai mancati obbiettivi previsti portarono alla liquidazione dell’Impresa. La carenza viabile aveva favorito il servizio di navigazione da diporto, che già dal 1826 serviva il lago Maggiore da Sesto alla Svizzera. Per Sesto il servizio cessò nel 1868 con l’attivazione delle linee Novara – Luino e Milano – Domodossola. La Stazione ferroviaria assunse importanza internazionale per l’interscambio fra le due linee.
Altre foto, soprattutto del Bogni, documentano le iniziative che caratterizzarono Sesto nei decenni a cavallo dei due secoli. Oltre l’industria del Vetro, con l’indotto della impagliatura delle damigiane e l’affine Corderia, si segnalano l’avvio di una tessitura e la segheria G.e B. Capé. Quest’ultima introdottasi nel settore della emergente aeronautica fu esordio della futura SIAI Marchetti. Lo stesso Giovanni Pietro Bogni fu protagonista nella fondazione di una “Officina Elettrica” che portò all’elettrificazione dell’illuminazione pubblica. Fra le iniziative edilizie si ricordano il convento delle Orsoline con istituzione di scuola gratuita femminile e la nuova chiesa di San Bernardino in sostituzione di quella demolita nell’attuale Piazza Garibaldi.
Ancora foto documentano momenti di associazione e culto oltre ad alcuni aspetti delle attività agricole e della pesca che tanto davano per il sostentamento corrente. “Vittime” di questa fase evolutiva furono la Chiesa dei Frati Cappuccini con annesso convento con stupendo chiostro affrescato, demolito attorno il 1920 (ampliamento area SIAI) e la stazione d’arrivo “Della Ferrovia a cavalli” demolita nei primi anni ’50. Quest’ultima sorgeva in riva al Ticino in località “Resega” a valle dell’attuale “Casa Gialla”. Con Lago, Ticino, colline moreniche, Abbazia di san Donato, Oratorio di San Vincenzo, museo archeologico sulla civiltà di Golasecca e Sass da preja Buia, l’offerta turistica sarebbe stata ancor più attraente.
“SESTO CALENDE CENNI STORICI IMMAGINI DI UN TEMPO” pagg.72 Collana “Strettamente Sestese” edita da PRO SESTO CALENDE Euro 10 Pro Sesto Calende Viale Italia (Allea) 0331 923329.
Mario Ferdeghini