Da Trieste in giù – Tutto il mondo è Caccamese. Lo racconta Teresa Mannino nel suo ultimo spettacolo, portato in scena venerdí sera al Teatro Apollonio di Varese. Perché, in fondo, quello che accade in un piccolo paese della Sicilia, terra della quale la travolgente comica è originaria, avviene un po’ ovunque. Per esempio, gli uomini (tutti gli uomini, qualsiasi sia la loro provenienza) non amano chiedere indicazioni stradali e preferiscono girare a vuoto per ore, "con la fidanzata al lato passeggero che li invita a farsi consigliare da un passante", piuttosto che abbassare il finestrino e rivolgersi a un abitante della zona. Per esempio, le donne (tutte le donne,qualsiasi sia la loro provenienza) "hanno a disposizione, nell’arco di una giornata il doppio di parole rispetto a quelle formulate dal cervello maschile. Non arrabbiatevi se a volte il vostro compagno non vi risponde. Non lo fa apposta"- spiega la Mannino – "ha finito i vocaboli del giorno". Per esempio, ancora, ciascuno di noi (quindi tutti gli uomini e tutte le donne, qualsiasi sia la loro provenienza) ha un rapporto affettivo con il proprio cellulare. "Se cade il telefonino è una tragedia".
Non lascia perdere tempo al tempo Teresa che,durante un monologo di due ore, mette a nudo luoghi comuni e abitudini della vita quotidiana. Lo fa con assoluto spirito di improvvisazione, cercando il contatto e il confronto con il suo pubblico e dimostrando di essere capace di rinnovare lo show in corso d’opera, con assoluta maestria. Sono,quindi, le caratteristiche di tutti a farla da padrona, ma non solo. La brillante artista riesce altresí a delineare,con assoluta semplicità e disarmante veridicità,le differenze tra nord e sud. Quelle differenze che lei, da perfetta siciliana ora residente a Milano, incarna. "Voi lombardi vi distinguete dai mediterranei"- racconta- "principalmente per due ragioni: il rapporto con il cibo e il rapporto con il tempo. Il pranzo della domenica, la cena improvvisata con ospiti che bussino alla porta di casa all’ultimo momento ma che, non per questo, non siano graditi: sono tutte dimostrazioni di una vera e propria cultura del cibo, la cultura del sud dove il momento del pasto rappresenta la condivisione, il piacere, l’incontro. Ben diverso il nord, dove le pietanze vengono spesso trangugiate rapidamente per tornare al lavoro, dove l’ospite (perfino quello atteso da settimane) viene liquidato con una pizza, «perché a cucinare ci pensano i cuochi, nei ristoranti». Per non parlare del tempo: il nord organizza ogni frammento di giornata. Gli appuntamenti scandiscono il secondo ("ci troviamo alle 14 e 05") e non è tollerabile perdere il ritmo, mai un momento. Al sud è proprio la percezione delle giornate a non essere la medesima. I minuti non hanno valore e spesso si ragiona per fasce orarie. «Ci vediamo nel pomeriggio», si dice. Quando esattamente non si sa".
Per non parlare, poi della questione "viabilità": lei, lo ammette, non è una guidatrice provetta. "La patente" – spiega – "me l’hanno regalata in Sicilia quando ho compiuto 18 anni. Ma io sono una brava ragazza e, arrivata al nord, mi sono iscritta a scuola guida". Teresa racconta la sua ansia ai semafori di Milano città: "gli automobilisti non partono allo scattare del verde, loro prevedono il verde..e se tu, davanti a loro, non ti muovi, i clacson non tarderanno a suonare".
Lei chi è? –Simpatica e auto-ironica. Spontanea e coinvolgente. È Teresa Mannino, diplomata alla scuola europea di recitazione del Teatro Carcano di Milano. Portata alla ribalta dalla trasmissione televisiva Zelig Off, arriva nel 2007 a Zelig Circus. Si chiama Terrybilmente divagante lo spettacolo che, in questi mesi, sta presentando in varie città d’Italia e che a Varese, venerdì scorso, ha registrato un ottimo successo di pubblico.
Si chiama "Terrybilmente divagante" lo spettacolo di Teresa Mannino portato in scena, venerdì scorso, al Teatro di Varese. Al centro della sua comicità le divergenze tra nord e sud d’Italia.