Cattaneo, dall'alto dei suoi 84 anni, con alle spalle un diploma all'Accademia di Belle Arti di Bergamo, sotto la guida di Achille Funi, in anni in cui frequentare una simile scuola era veramente rivoluzionario, brucia in creatività un'infinità di giovani artisti di belle e vaporose speranze.
Ad ospitare "Opere 2012-2013", realizzate nella sua casa studio di Varallo Pombia, sono le prestigiose sale della Pinacoteca Comunale Cesare Belossi a Varallo Pombia, in una personale a cura di Matteo Rancan.
Staccandosi dalla sua natura di scultore, Cattaneo propone lavori, su superfici piane di differente natura, di medio e grande formato, eseguite con terre e ossidi: i colori si fondono l'uno nell'altro creando profondità e rilievi tanto da delineare forme volutamente indefinite quale richiamo alla sua natura di scultore.
Nell'avvicendarsi degli effluvi tonali intervengono, a tratti, situazioni segniche tali da suggerire, nel succedersi dell'impianto cromatico, l'indirizzo di un possibile viaggio dello sguardo alla ricerca dell'enigma che muove quella pittura, sino a permettere la comprensione del senso profondo dell'opera.
Il movimento di forme, segni, colori, sposta continuamente l'attenzione da un punto all'altro delle opere, ci dice della frenesia dell'artista, dell'esigenza di concentrare, in ogni opera, tutto il suo sapere concettuale e creativo.
I lavori in mostra rivelano il respiro profondo di Cattaneo, testimoniano un percorso teso a dimostrare che essere artisti significa non accontentarsi mai dei traguardi raggiunti, per dirla breve: in quei lavori c'è tutta la sua vita.
Ed allora, il disassamento dei piani in alternanza alle forme scultoree porta all'illusione della materia, una materia creata a tratti con delicatezza, a tratti con durezza, tagliata, quasi incisa in un insieme di rabbia e amore, di veemenza e tenerezza, così come Cattaneo è anche nella vita.
Abbiamo incontrato Cattaneo che non vuole essere chiamato con il suo nome di battesimo perché non gli piace – e chi osa farlo incorre negli strali tutti bergamaschi dell'uomo – nella sua suggestiva casa studio di Varallo Pombia per tentare una chiacchierata.
Di fronte al registratore Cattaneo si blocca: "Tiramelo via da davanti quel coso lì", dice fra imbarazzo e insofferenza. Poi di fronte ad una bottiglia di buon vino e alla dolcezza di una torta si scioglie, andando a ruota libera fra ricordi e attualità. "Pensa te, quei quadri lì li ho fatti con un pennello da imbianchino e con la mani", afferma divertito, poi mostra le sculture che andranno in mostra: "Vi piacciono, vanno bene?", incalza "se dite che non vanno bene non le metto!"
Gli amici lo rassicurano. In realtà sono formalmente ineccepibili.
Poi ricorda gli anni dell'Accademia: "Anni difficili, duri, c'era poco di tutto, ma io avevo una gran passione".
Ricorda la guida di Achille Funi, gli anni trascorsi a Venezia e la frequentazione con artisti del calibro di Bonfanti, Fontana, Vedova.
Lo si ascolterebbe per ore narrare della sua vita, poiché Cattaneo è una di quelle persone che può permettersi di dire di avere vissuto d'arte.
Cattaneo – "Opere 2012-2013"
Varallo Pombia, Pinacoteca Comunale Cesare Belossi, piazza Mazzini 1
Fino al 19 maggio
Orari: sabato dalle 17.00 alle 19.00
domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00