La sua è una riflessione sul dramma del reale, sull'espandersi della materia – come in una continua e perpetua osmosi – sui limiti dell'arte, della scienza biologica, del tempo e della rappresentazione.
Realistici e irrealistici, grotteschi e surreali i personaggi e gli oggetti di Devis Bergantin urlano un'angoscia che nessun uomo o nessuna cosa oserebbe confessare.
La sua poetica sembra fondarsi sull'assunto che oltre alla realtà del mondo esterno esiste la realtà inconscia, una soggettività che conferisce maggior intensità e verità all'opera.
Contrario ad ogni forma di astrattismo, il giovane autore resta aggrappato alla realtà sulle orme dei grandi maestri del passato, da Rembrandt a Velàzquez, da Cézanne a Van Gogh, ma al contempo sviluppando un interesse per le forme antropomorfe, per l'ambiguità insita in esse e trovando infine la propria personale dimensione in un realismo esasperato, agli estremi limiti della figurazione.
L'interesse delle opere di Devis Bergantin è dovuto ad una profondità e ad un'intensità espressiva ottenute
attraverso una miscela di fonti che sono nello stesso tempo riconoscibili ma stravolte, distinguibili l'una dall'altra ma combinate e rimescolate in un modo talmente inatteso da risultare sempre nuove e sconvolgenti.
Echi dell'Espressionismo, deformazioni e forme semplificate provenienti dalla figurazione o dalla pittura surrealista, sfocature e inquadrature tipiche della fotografia, richiami di Francis Bacon e Salvador Dalì.
Dichiara l'artista: "Anceps Fructus, ossia, frutto che ha due facce (ed ancora: che ha due teste, doppio, ambiguo, incerto, pericoloso). I manuali di anatomia medica forniscono delle immagini di base, all'apparenza neutre; l'operazione di scavo nei corpi che ha portato alla loro delineazione conduce ad un continuo palesamento di superfici. Importante è valutare quanto sezioni ecc. siano anche il risultato di uno sguardo proiettato verso i drammi che quegli stessi oggetti di studio potrebbero affrontare. Tanta è la consapevolezza della tragedia della materia. Il frutto, la melagrana, imita l'anatomia umana, i suoi strati. Ma si tratta di una fusione di proprietà? Certa è la loro deformazione. Non si riflette mai abbastanza sul ruolo più nascosto delle alterazioni dei corpi".
E ancora: "è fondamentale prendere consapevolezza dell'organizzazione della materia che fa dell'opera un dipinto sul quale è applicata la scultura. Non si riflette, dunque, sul dipinto come scultura, né si tratta di abbattere la barriera tra due discipline, ma di effettuare innesti o innesti di innesti".
ANCEPS FRUCTUS. Dipinti e disegni di Devis Bergantin
Dall'11 febbraio all'11 marzo 2012
Saronno, Museo dell'Illustrazione/Centro Studi/Casa della Fantasia
Via Caduti della Liberazione, 25 (cortile interno)
INAUGURAZIONE: Sabato 11 Febbraio 2012, ore 17;00
Orari: tutti i Sabati e le Domeniche
Sabato, dalle 15.30 alle 19.00
Domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00.