Un altro brano che mi aveva colpito molto del libro “Bali, appunti e colori dell’isola degli dei” di Cabiria Magni GoWare editore è il seguente: “Siamo noi il nostro tempio, non servono le mura, non serve un tetto, questo lo si capisce solo in cima alla montagna: impossibile riuscirci dal basso, bisogna salire. Tante volte è necessario tirarsi fuori dalla prospettiva con cui ci si abitua a guardare il mondo per capire che il mondo non finisce là dove arriva il nostro sguardo, è solo che fa comodo così, è meno faticoso.”
Come ogni puntata riporto un piccolo estratto dalla raccolta “Un albergo a Mille Stelle” Aporema Edizioni. Si tratta di un racconto dal titolo “PURA”, scritto proprio al Cafè Lotus di Ubud a Bali, che nasconde una piccola grande riflessione. “Durante il capodanno balinese, ancora oggi viene osservato un giorno intero di silenzio. Tutti stanno zitti: nessuno parla o lavora. Può sembrare assurdo, ma questo rito ha lo scopo di ingannare gli spiriti, per far credere loro che l’isola sia deserta e che perciò devono andare da qualche altra parte a cercare esseri umani da infastidire. Saremmo capaci noi di tanta armonia?”
“Sampai jumpa!” Arrivederci!
Ivo Stelluti,
Il Viaggiator Curioso