Milano – Come aveva annunciato nel lontano 21 gennaio 2016 James Bradburne, allora nuovo direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense, il riallestimento delle 38 sale è finalmente giunto a conclusione.
«È utile ricordare com’erano le sale. Non vorrei concentrarmi, però, solo sul colore, una semplice nota di gusto!» dice Bradburne «Io spero che fra 10 anni il nuovo giovane direttore del Museo cambi tutto, colore compreso! Dobbiamo rinnovare il Museo, cambiarlo!».
È così che il simpatico Direttore di Brera, Bradburne, presenta VII Dialogo Attorno a Ingres e Hayez, pretesto per introdurre anche le altre novità della Pinacoteca che si apre al pubblico, dopo tre anni di duro lavoro, con un aspetto assolutamente nuovo e dal sapore internazionale.
Innanzitutto il VII dialogo “Attorno a Ingres e Hayez. Sguardi diversi sulle donne di metà Ottocento” mostra a cura di Isabella Marelli – che definisce la scelta «non casuale o scontata» – Fernando Mazzocca e Carlo Sisi (sino al 20 gennaio 2019) vede il Ritratto di Teresa Manzoni Stampa Borri, capolavoro della Pinacoteca firmato Francesco Hayez, messo a confronto con tre importanti opere ospiti: il Ritratto di Madame Gonse di Jean-August-Dominique Ingres del Musèe Ingres di Montauban, definito da Florence Viguier-Dutheil, Conservatrice e Direttrice del Museo, come «la nostra
Gioconda», il Ritratto di Selene Taccioli Ruga di Hayez e il busto di gesso di Lorenzo Bartolini Ritratto di Anna Maria Virginia Buoni Bartolini entrambi provenienti da collezioni private.
Il dialogo non offre soltanto lo spunto per una riflessione sulla figura femminile intorno alla metà dell’Ottocento ma è anche l’ultimo passo di quel grande percorso di rinnovamento della Pinacoteca che si conclude, oggi, con la presentazione delle due ultime sale ristrutturate – la XXXVII e la XXXVIII – e l’apertura del Caffè Fernanda, nell’ex ingresso principale, dedicato alla grande Direttrice Fernanda Wittgens, concepito come parte integrante della Pinacoteca (e non come un semplice “servizio aggiuntivo”) che espone alcune opere d’arte tratte dalla collezione di Brera: la Conversione del Duca d’Aquitania di Pietro Damini, Le tre Grazie eseguito da Bertel Thorvaldsen nel 1826 in onore di Andrea Appiani e, due prestiti a lungo termine: il busto di Fernanda Wittgens di Marino Marini e il ritratto eseguito da Attilio Rossi.
Bradburne rassicura anche sulla prossima apertura di Palazzo Citterio, a 150 metri dalla Pinacoteca, che offrirà nuovi spazi per i depositi, per laboratori didattici e di restauro, e, soprattutto, per le collezioni di arte moderna del museo perché, si sa, la Brera che tutti noi conosciamo ci saluta, al termine del rinnovato percorso espositivo, con quel Bacio che tanto ci fa sognare e con l’attenzione non accademica alla realtà dei Macchiaioli, ponte verso il nuovo secolo, il Novecento.
Attorno a Ingres e Hayez. Sguardi diversi sulle donne di metà Ottocento
Pinacoteca di Brera – Via Brera 28, 20121 Milano
Giulia Lotti