Busto – Continua allo Spazio Arte Carlo Farioli l’iniziativa “I doni della quarantena”, l’esposizione in vetrina di opere e installazioni realizzati da differenti artisti durante il lockdown.
Dopo la creazione di Giovanna Massironi, che ha aperto la programmazione, da sabato 13 gugno verrà esposta l’opera FREE BREATH di Alex Sala.
L’iniziativa, ideata da Filobus (il laboratorio permanente di Arti tessili dell’Associazione Culturale) nasce dal cambiamento imposto da questo momento storico, che ci ha insegnato quanto velocemente possano mutare le abitudini, quanto sia importante adattarsi e soprattutto dare un senso alle novità.
In un momento che resta di grande incertezza all’Associazione si è pensato di continuare a trasmettere i valori dell’arte elaborando una strategia che consente di offrire uno spazio di diffusione e condivisione trasformando la vetrina della sede di via Silvio Pellico in una sorta di Micro Museo sempre visitabile perché aperto sulla Città, destinato a chi cerca un incontro con l’arte e a chi passa casualmente per strada. Ogni quindici giorni si alterneranno installazioni di artisti e opere a cura di Filobus. Ognuno racconta e si racconta.
In FREE BREATH (libero respiro) Alex Sala riflette su quanto si dia per scontato respirare. “Ogni giorno – dice – inspiriamo ed espiriamo in maniera autonoma, involontaria e senza pensarci. O forse non è più cosi?”.
L’artista dunque decide di scrivere a chiare lettere, in un candido bianco, la frase “FREE BREATH” su un soffocante sfondo nero e di invadere con questi cartelloni, come in un’operazione molto attuale di guerrilla marketing, le periferie delle città di Milano e Varese. Un’azione di rottura che modifica la logica emozionale dell’affissione pubblicitaria innescando la curiosità spontanea di amici,artisti e flâneur contemporanei di instagram che chiedono a Sala di essere coinvolti e di partecipare a questa azione di “disturbo urbano”. Una semplice scritta mette in discussione una modalità di pensiero, attraverso il quale ci siamo sempre riconosciuti, sollevando nuovi paradigmi e rifessioni. L’idea alla base del lavoro è di rivendicare il diritto di respirare liberamente. Dall’opera FREE SPACE (2017) in cui l’esigenza era di trovare spazi interiori liberi in cui rigenerarsi, l’artista – questa volta – Sala ragiona sul “potere” del respiro sulla scia di due episodi attuali: il COVID-19 e la morte di George Floyd a Minneapolis. Due volti della stessa medaglia: da un lato l’obbligo delle mascherine anche in spazi aperti e isolati – pena una multa – che limitano una respirazione profonda, dall’altro un uomo che muore soffocato sotto il ginocchio di un poliziotto solo per il colore della sua pelle.
Quello di Alex Sala è un urlo di denuncia: “il diritto naturale che dalla nascita ci appartiene cioè quello di respirare liberamente – sottolinea l’artista è ora, in parte, stato negato. Tutti gli esseri senzienti e no,devono respirare per vivere. Se ci tolgono quello siamo finiti, terminati, violati e schiavizzati!”.
Il respiro è il ritmo che accompagna la nostra vita e scandisce l’esistenza di ogni essere vivente. Inspira, espira, inspira espira, inspira espira… e via così sempre, ogni giorno e per sempre.
Con “I doni della quarantena”, Spazio Arte e Filobus intendono continuare a dare un contributo attivo e propositivo alla diffusione di arte e cultura creando una rete di supporto a tutti quegli artisti che vorranno collaborare con l’Associazione per affrontare insieme i temi e la complessità del nostro tempo.
L’opera sarà visibile sino al 26 giugno. Da sabato 27 giugno la vetrina verrà dedicata all’artista Irene Cornacchia. Per informazioni: info@farioliarte.it.
A. Venegoni