Milano – Ardua la lettura delle opere di Ugo La Pietra che compongono “Interno-Esterno” a cura di Elisabetta Longari in corso alla Nuova Galleria Morone.
A coniugare il rapporto tra uomo e ambiente sono le possibili dinamiche di movimento di chiunque gli spazi li vive per scelte o per costrizione.
Fondamentale risulta la percorrenza dello sguardo, per mezzo del quale è possibile stabilire, in prima battuta quali potrebbero essere le conseguenti dinamiche di movimento.
Nel porre spazi negli spazi, Ugo La Pietra mette in atto dicotomie comparative dove reale e surreale hanno, quasi sempre, come unità di misura la figura umana a volte colta da spiazzamenti interpersonali incorniciati da vetrate dove sullo sfondo si delineano anonimi spezzati urbani, arrivando a una sfera surreale di un passaggio pedonale limitato da una segnaletica che ne inibisce la percorrenza proponendo in alternativa un’anonima via di fuga.
La seriale successione iconica messa in atto da Ugo La Pietra pare annichilire qualsivoglia possibilità analitica.
Pronunciate decenni or sono, suonano quanto mai attuali, considerate le derive autoritarie che aleggiano nel mondo, le parole di Giorgio Gaber : “C’è solo la strada su cui puoi contare, la strada è l’unica salvezza, c’è la voglia il bisogno di uscire di esporsi nella strada e nella piazza perché il giudizio universale non passa per le case dove noi ci nascondiamo, bisogna ritornare nella strada, nella strada per conoscere chi siamo…”
Ugo La Pietra – “Interno-Esterno” – Milano – Nuova Galleria Morone, Via Nerino 3. Fino al 23 maggio. Orari: da martedì a venerdì 11-19. Sabato 15-19.
Mauro Bianchini