Tra moderno e contemporaneo preferisce il contemporaneo. Apprezza la fotografia più di altri linguagi visivi. Nel suo nuovo ufficio si è portata con sé un ritratto fatto da Giorgio Lotti. Per il resto sa che una delle linee guida del suo lavoro da qui in avanti sarà cercare anche il dialogo con Busto e Varese, nell'idea che il 'particolarismo', peraltro eccellente di Gallarate, non può chiudersi al territorio. L'avvocato Isabella Peroni è stata battezzata dal momento della sua nomina da un tour de force di impegni amministrativi.
Assessore, quanta responsabilità si sente addosso?
"Una bella responsabilità. Gallarate ha fatto davvero tante cose recentemente, anche per la cultura. Il mio modo di essere però mi porta ad affrontare i nuovi impegni con molta attenzione, umiltà, consapevolezza delle difficoltà e muovermi di conseguenza".
La responsabilità di essere una donna?
"Non particolarmente. L'assessore è una figura amministrativa che prescinde. Poi con molti rappresentanti della giunta ho già rapporti di amicizia fin da prima. Non dovrebbe essere un problema lavorare con un gruppo di soli uomini".
Cosa apprezza e cosa cambierebbe della politica culturale della città?
"Ci sono cose che come Presidente della Biblioteca ho vissuto anche in prima persona, seppur da posizione defilata. Alcuni eventi sono ormai imprescindibili: penso alla Fiera del Libro, al Festival di Poesia, eventi ormai pretesi dalla gente. La preoccupazione è capire adesso, in ragione dei tagli anche a livello nazionale, come concentrare meglio gli sforzi, facendo magari una programmazione più mirata, salvaguardando il bilancio".
Conosce la Gam? Le piace?
"Frequentando il tribunale ci passo tutti i giorni. Spesso pensando a quanto l'attuale situazione comprima, in termini di spazi e di energie, la potenzialità del museo. Un potenziale che è ancora tutto da comunicare. Con lo staff mi sono incontrata di recente, perché era giusto una conoscenza reciproca più approfondita. E devo dire che è un buon gruppo, con evidente affiatamento. E' un gruppo al femminile, ma dove i pochi uomini non si sentono esclusi. Merito, credo, di Emma Zanella. Un buon capo, di buon piglio che riesce a trasmette entusiasmo alla truppa".
Fassa presidente della futura Fondazione. L'uomo giusto al posto giusto?
"La nomina è del sindaco e non posso dire nulla in merito. Se così fosse avrebbe tutte le capacità e le competenze giuridico-culturali per farlo".
Che impressione ha avuto di Philippe Daverio?
"Persona eccezionale, spassoso in coppia con Fassa. Un'idea vincente".
Da assessore vorrà dialogare con altre realtà della provincia?
"Fermo restando le linee guida che sono decise dalla giunta, è un mio obiettivo quello di rapportarmi con Busto o con Varese. Conosco personalmente sia Farioli che Fontana il quale, avendo la delega alla cultura, potrebbe essere un interlocutore diretto. Rimango dell'idea che bisogna ragionare sul territorio e non solo sul proprio campanile".
Contemporaneo o moderno?
"Contemporaneo".
Pittura o fotografia?
"Fotografia. Con il Sestante in passato abbiamo sempre organizzato appuntamenti fotografici di rilievo".
Dunque contenta che il Premio Città di Gallarate quest'anno si dedichi alla fotografia?
"Certamente. Pensi che mi porto con me una foto fatta da Giorgio Lotti. Credo che la fotografia sia emozionante per chi la fa e per chi la guarda".