Ultimi metri – La rete seriale Italia Langobardorum si avvia al rush finale, con due novità. Una nuova forma di 'governo' dei siti sui cui insistono i monumenti candidati al riconoscimento dell'Unesco; e la possibilità che la Provincia di Varese si candidi per ospitare l'ultima riunione plenaria dei comuni coinvolti, prima del verdetto definitivo atteso per luglio.
Castelseprio e tutte le aree raccordate nel progetto, Cividale del Friuli, Brescia, Campello e Spoleto nel Perugino, Benevento, Monte Sant'Angelo nel Foggiano si sono riunite nei giorni scorsi a Brescia proprio per definire gli ultimi aspetti richiesti dall'iter per avere le carte definitivamente in regola.
L'accordo raggiunto – Sul tavolo, in merito, proprio la natura del modello di gestione della rete. L'accordo, ancora da formalizzare ufficialmente, ma di fatto approvato da tutti i membri è stato raggiunto sulla forma associativa. "Un accordo comune – spiega Federica Ammiraglio presente agli incontri in qualità di consulente per l'amministrazione di Castelseprio – non facile da raggiungere per le opzioni in campo, tra cui la possibilità di dar vita ad una fondazione. Si è scelto invece il rapporto associativo, più agile e più adeguato per gestire una serie di soggetti distanti tra di loro anche logisticamente".
La linea comune – La neonata associazione avrà lo specifico compito di coordinare le attività previste dai sette siti della rete seriale, controllando la loro realizzazione e monitorandone la qualità: attività che dovranno dare e implementare una sorta di lingua comune, e di veste comune, dar vita a operazioni editoriali, di promozione, di valorizzazione. Fermo restando l'autonomia dei singoli comuni di farsi carico di eventuali interventi sul bene che insiste sul proprio territorio di competenza.
La candidatura di Villa Recalcati – Il ruolo della Provincia di Varese, si diceva. Presente a Brescia, Maddalena Pizzo, coordinatore dei Sistemi Museali per Villa Recalcati, conferma la disponibilità di Varese ad ospitare l'ultima riunione plenaria, probabilmente in tarda primavera. La formalizzazione della richiesta dovrà attendere l'ufficialità della nascita dell'associazione ma sul fatto che l'ente cominci a scaldare i motori in vista dell'esito finale non ci sono dubbi. Concluso il periodo di transizione tra i presidenti Reguzzoni e Galli, la nomina di un nuovo assessore, Francesca Brianza, sensibile all'argomento, la fine delle preoccupazioni iridate, si sono ha aperto nuovi coinvolgimenti nella questione Candidatura Unesco.
La competenza e la passione – "L'impegno della Provincia non è mai stato in discussione a dire il vero – specifica la Pizzo – la cura e l'impegno conservativo dei suoi beni di proprietà nell'area, da Santa Maria Foris Portas, al Monastero di Cairate, è sempre stato altissimo, anche a prescindere dalla candidatura". E a proposito di Cairate, tecnicamente esclusa dalla rete seriale nella sua formulazione odierna, principalmente per la condizione di restauro in cui si trova il monumento, altre certezze arrivano. "Tutto il comprensorio del Seprio è tenuto in altissima considerazione. E' solo una questione di tempo", rassicura ancora Maddalena Pizzo. La garanzia sta in Marina de Marchi, la referente scientifica del progetto Italia langobardorum, già ex direttore dei Musei Civici di Varese e tra le più competenti ed appassionate, in materia di eredità longobarda.