Il Chiostro di Voltorre conclude la programmazione dedicata alle "Guerre degli ultimi 150 anni", con una mostra principale dedicata a Italico Brass. Chi era costui? Un pittore nato nel 1870 a Gorizia, allora territorio austroungarico, studente a Monaco e a Parigi, dal 1906 residente a Venezia, la città che pittoricamente fu la sua musa felice.
Irredentista, all'entrata in guerra dell'Italia, nel maggio 1915, al fianco dell'Intesa, Italico Brass ottiene di frequentare i luoghi del fronte come pittore di guerra, al seguito delle truppe italiane. Nelle sale superiori del chiostro si trova buona parte della produzione pittorica legata a questo incarico, abbinata a fotografie (riproduzioni moderne di immagini storiche) degli stessi luoghi ritratti dal pittore.
Che si tratti delle città storiche del Triveneto riconquistate allo straniero, dei paesaggi fluviali o di montagna a scenario delle operazioni, a Brass interessano più i luoghi che le persone, più i cieli e le vestigia storiche dei soldati. I suoi quadri sono "belli" piuttosto che bellici, fornendo, di quella che fu la prima guerra moderna, distruttiva e inumana, un'immagine leggiadra, pittoricamente raffinata ed equilibrata, tutto sommato un esercizio di bravura e sensibilità estetica.
Dall'esterno il pittore ha guardato al conflitto, da cronista attento alla bella composizione e all'aneddoto, come ha ben notato Mario Rigoni Stern nel breve contributo in catalogo, laddove lo scrittore arriva a dubitare che Italico Brass abbia mai veduto ("vissuto") la guerra, chiamando in causa i non pochi artisti – soprattutto di area tedesca ed espressionista – capaci di restituire in pittura la devastante esperienza della Grande Guerra.
La sezione dedicata a "Venezia e le sue tradizioni", restituisce a Brass la sua più autentica misura di pittore postimpressionista attardato, dotato di freschezza e ariosità, di un bel tocco tutto veneziano, capace di restituire le luci e le figure della laguna. A corredo storico della mostra, vi sono alcune bacheche con reperti originali del "15-18", contrappunto realistico – come già le fotografie – all'opera dipinta.
Italico Brass non è stato e non verrà ricordato come "testimone della Grande Guerra", tuttavia l'esposizione di Voltorre ha il merito di averne rispolverato la figura, soprattutto grazie al catalogo in forma d'album, ricco e ben documentato sull'intera vicenda del pittore goriziano.
Entrambi, mostra e catalogo, sono anche il coronamento della tenace opera di studio e valorizzazione portata avanti negli anni dalla nipote di Italico Alessandra Brass, purtroppo mancata, la quale aveva trovato in Bottegantica di Bologna e quindi nel Chiostro di Voltorre un valido e interessato appoggio.
Italico Brass: la Grande Guerra dal vero (1914-16)
Approfondimento su Italico Brass: Venezia e le sue tradizioni
dal 3 dicembre 2006 al 14 gennaio 2007
Voltorre (Gavirate – VA), Chiostro di Voltorre
a cura di Associazione Amici del Chiostro, Enrico Ferrara, Andreina Zatta, Enzo Savoia, Galleria d'Arte "Bottegantica", Bologna
lunedì chiuso
ingresso libero