I Malnatesi, nomi e cognomi – Il paese di Malnate compare per la prima volta con il nome di Merinate, in una pergamena del 1068. I documenti sono una fonte importante, perché riportano i nomi dei Malnatesi del tempo: Arderico, Lualdo, Arialdo. Interessanti sono anche i cognomi, spesso buffi, che traggono spunto da fatti reali, da atteggiamenti di chi li portava, a noi purtroppo sconosciuti: chissà di quali colpe si macchiarono i componenti della famiglia chiamata Traditori? Ma le pergamene non regalano solo nomi, informano anche dei mestieri, delle attività degli uomini del XII secolo. Ed ecco di fronte a noi prendere vita gli abitanti di Malnate di allora, eccoli che commerciano, che vendono e comprano case e terreni. E combattono pure, ad esempio contro i Comaschi, assieme agli abitanti di Binago e Vedano, come avvenne nel 1121.
E come era Malnate? Si può pensare che il centro storico di Malnate, la contrada, già esistesse, con gli edifici monumentali che ancora oggi vediamo, San Martino, San Matteo. Alcune località presentano nomi noti, come Mons Guironius, ovvero Gurone; mentre altri rimangono poco chiari, come Costa in Bastardo. La chiesa di San Martino è attestata per la prima volta in un documento del 1164, ma probabilmente esisteva già in precedenza. Interessante l'origine della chiesa di S.Martino, risalente forse al XI-XII secolo: probabilmente era la cappella del maniero, all'epoca ivi esistente e a cui si potrebbe riferire il toponimo castelasc. Oggi, di quella fase più antica,
rimane l'abside decorato da archetti.
Landulfus – Le fonti tramandano il nome di Landulfus, primo illustre cittadino di Malnate, nel 1132. Nato da nobile famiglia del Seprio, di origine germanica e filo imperiale, nella pergamena del 1132 è chierico di San Vittore. Abile, fece una veloce carriera che lo portò a ricoprire l'importante ruolo di arciprete di S. Maria del Monte e del santuario. Visse però in anni difficili, dominati dal contrasto fra l'Imperatore Federico il Barbarossa e il Comune di Milano. Proprio le sue origini tedesche lo spinsero a favorire l'imperatore, tedesco come lui, nonostante il suo ruolo di arciprete lo costringesse a rimanere fedele a Milano e all'arcivescovo. Pertanto aprì le porte del Sacro Monte alle truppe imperiali, che riuscirono così ad entrare in Lombardia. Ma la sconfitta del Barbarossa segnò la fine anche per Landulfus, che venne punito dall'Arcivescovo di Milano e confinato a Cantù.
Dai Comuni alle Signorie – La fine del medioevo vide la trasformazione dei Comuni in Signorie e in particolar modo assunsero grande importanza i Visconti, il cui regno fu, per il Varesotto, relativamente tranquillo. Per l'arte si trattò di un buon momento, perché i signori locali, su imitazione dell'aristocrazia cittadina, decorarono case, abbellirono edifici di culto, e tracce di ciò si conservano anche a Malnate: sono soprattutto dipinti a carattere religioso, teorie di Santi, conservati a San Matteo e a Monte Morone. Uno dei soggetti più diffusi è la Madonna del Latte, ma troviamo anche S. Caterina di
Alessandria, S. Liberata e S. Antonio.
La pietra molera – Proprio nel XV secolo a Malnate cominciò ad essere usato un nuovo materiale edilizio, cioè la pietra molera: pietra arenaria, estratta dalle cave sul Lanza e sull'Olona, da quel momento fu impiegata per oltre quattro secoli nell'edilizia. Fra i suoi molteplici utilizzi, anche la Collegiata di Castiglione Olona.
La cappella di San Rocco, monumento nazionale – Oggi inglobata nel tessuto cittadino, era una volta posta ai margini dell'abitato, decorata, al suo interno, dalla scena dello sposalizio mistico di Santa Caterina da Siena. Senza volerlo, la cappella è protagonista di una storia ancora poco sicura. Infatti la facciata è decorata da
Madonna del Latte
stemmi araldici: quello di sinistra appartiene alla famiglia Medici, è sormontato dalla tiara pontificia, mentre il secondo stemma si riferisce alla casa reale di Spagna. La teoria tradizionale del Lotti, famoso storico locale, è stata ribaltata dal Prof. Baj, che suggerisce la pertinenza del primo stemma a un ramo collaterale dei Medici, già presente nel Varesotto.
Una terra contesa – Parlare dello stemma della casa reale di Spagna, riporta alla memoria i contrasti che a fine Quattrocento impegnarono non poco le grandi potenze europee, come Spagna e Francia, interessate al controllo del Nord Italia. Quando nel 1499 i Francesi entrarono a Milano, il Papa chiamò in aiuto i Lanzichenecchi, che scesero portando con sé distruzione e rovina. Anche Malnate ne fu colpita e nel 1511 venne saccheggiata, Monte Morone venne dato alle fiamme, come raccontano le fonti dell'epoca. La vittoria degli Spagnoli consegnò il Varesotto nelle mani della Spagna, che ne rimase padrona per due secoli.
La storia moderna – All'inizio della storia più recente hanno condotto le voci e le immagini dell'Accademia dei Curiosi. Un nuovo modo di fare storia si è detto, unendo musiche, poesie, per creare l'atmosfera. Ed ecco quindi emergere una storia lontana nel tempo, i cui segni sono stati raccolti da chi fa, della curiositas, il proprio "motore di ricerca".