B. Bardot come occasionale interprete
di un'avventura dell'ispettore Grasset
Quel che ancora non s'è detto – Se c'è un campo di indagine che riserva ancora tante sorprese e che restituisce molti motivi per sorprendersi, è quello dell'editoria di Varese. Ancora tanto resta da scavare nel ricco filone di produzione di tipografi, editori e pubblicisti del nostro territorio. E certamente ciò che emerge non è soltanto l'inedita ed originale produzione artistica ed inventiva di tanti autori, ma una straordinaria ricchezza di vicende e di avventure umane. Uno di questi semisconosciuti "operatori culturali" è Ferdinando Corbella, nome notissimo agli appassionati di fumetti storici ma piuttosto dimenticato dalle nostre parti.
I calendari della storia – Lo riscopriamo su una delle riviste varesine che da decenni segue e, al contempo, traccia la storia e le vite di chi abita ed ama questa città. Milanese per nascita e formazione, gaviratese d'elezione, Ferdinando Corbella era in qualche modo un figlio d'arte, giacchè il nonno Napoleone disegnava armature per le opere teatrali del Teatro alla Scala. Il giovane Ferdinando ogni tanto calcava le scene come comparsa per rimpinguare le magre finanze familiari; ma ben presto un vero e proprio colpo di fulmine lo attirò nell'orbita della settima arte: il cinema. A soli diciassette anni, nel 1932, lavorò alla realizzazione di un cortometraggio a disegni animati, Zibillo e l'orso. L'équipe che portò a termine il film era diretta dai fratelli friulani Antonio e Carlo Cossio. Questi, assieme a Ferdinando Corbella, si ritrovarono a lavorare per il cinema durante il secondo conflitto mondiale, collaborando al progetto pioneristico del primo lungometraggio italiano a disegni italiani, La rosa di Bagdad prodotto dalla Ima e distribuito dalla Artisti Associati nel 1947. Il soggetto del film era tratto da un classico della letteratura mondiale, Le mille e una notte, considerato in molti ambienti una lettura proibita ai giovani a causa della sua sensualità.
Dalla lampada di Aladino a Salgari – Ma non sono certo
da dimenticare i contatti di Corbella con il mondo dell'arte: prima di approdare definitivamente al fumetto, Corbella aveva realizzato cartoline e lavorato a Milano come aiutante di Lucio Fontana nella sua produzione pubblicitaria. Forse fu proprio il contatto con il mondo dell'arte ad influenzarlo, facendogli prediligere l'illustrazione (dove il disegno vola alto e libero) al fumetto, dove il tratto rischia talvolta di serializzarsi e standardizzarsi. Nel biennio 1946/47 Corbella realizzò l'illustrazione del cineromanzo I pirati della Malesia tratto dall'omonimo romanzo di Salgari. Grazie al lavoro di Corbella, molti libri di fiabe, diversi romanzi di Jules Verne e in particolare Ventimila leghe sotto i mari, sono arrivati nelle nostre biblioteche, coltivando l'immaginario fantastico della generazione del baby boom.
Galeotto fu il treno delle Nord – Nel 1949 Corbella iniziò la collaborazione con l'editore tradatese Gianni De Simoni, fondatore della Nika di Milano. Il sodalizio tra i due cominciò sui treni delle Ferrovie Nord, che entrambi usavano per raggiungere quotidianamente Milano. Videro così la luce storie di eroi ambientate nei paesaggi selvaggi dell'India. Ma ciò che ha certamente reso celebre il lavoro di Corbella sono i personaggi parodostici come Narciso Putiferio o il commissario Grasset, caricatura del Maigret televisivo impersonato da Gino Cervi. Corbella, infine, collaborò stabilmente a rubriche come "La pagina degli eroi" de "Il Monello" e "La galleria dei personaggi" dell'Intrepido, producendo numerose copertine per queste testate. Le ultime produzioni di Corbella nel mondo del fumetto risalgono al 1983; l'ultimo lavoro in assoluto fu l'illustrazione del libro Il meraviglioso viaggio di Nils nel Paese delle Oche edito dalla Fabbri. Corbella si è spento a Varese il 29 agosto 1995 all'età di ottant'anni senza che la stampa, anche quella specializzata, ricordasse ai lettori che se n'era andato un maestro delle "nuvole parlanti". Il figlio Roberto ha seguito la strada paterna, diventando anch'egli un esperto disegnatore e collaborando col padre nei primi anni della carriera.