Giselle – Venerdì 20, al Teatro Apollonio di Varese, grande appuntamento per gli amanti della danza: il Balletto di Mosca La Classique ha presentato "Giselle", capolavoro della tradizione. Si tratta della rappresentazione classica e romantica per eccellenza, ideata da Théophile Gautier, uno dei più grandi nomi della letteratura francese, nel 1841. Lo scrittore, sfogliando le pagine del libro "De l’Allemagne" di Heinrich Heine, rimane attratto dalla leggenda delle Villi, spiriti della leggenda popolare tedesca, simili agli elfi. Sono giovani donne morte per amore, prima di sposarsi e rimaste, quindi, vergini. Gautier, dedicando il suo pensiero alla ballerina Carlotta Grisi, di cui è devoto ammiratore, decide di dare vita ad una nuova opera: "Les Wilis. Balletto". Inizialmente l’autore è titubante: per un noto scrittore come lui, scrivere la storia di un balletto potrebbe denigrare la sua immagine. Ma troppo coinvolto dal volume di Heine e, soprattutto, dalla bellezza dell’incantevole danzatrice sua musa, decide di superare ogni titubanza e, con l’aiuto del drammaturgo Jules-Henry Vernoy a cui confida la sua idea, scrive l’intera trama nel giro di pochi giorni. Il titolo definitivo prescelto è Giselle. Necessaria, ora, è la scelta di un compositore capace di musicare la romantica storia. è Adolphe-Charles Adam, già celebrato per il lavoro realizzato per altri balletti di successo. Adam si mostra entusiasta e completa, in tre settimane, un vero capolavoro. Il progetto del nuovo balletto venne sottoposto al direttore dell’Opéra, Léon Pillet, che decide di metterlo immediatamente in cartellone.
"Giselle" rimane nella sua forma originale nel repertorio dell’Opéra fino al 1868. É Marius Petipa, fratello del suo primo interprete Lucien, a rinnovarne la coreografia per adeguarla alla grande tradizione russa. Il coreografo introduce numerosi tagli, soprattutto nelle parti mimate, e altresì una variazione nel primo atto. Questa versione è quella che, ancora oggi, viene messa in scena.
Primo Atto, In un villaggio durante la vendemmia – Loys e Giselle si amano, anche se lei crede che lui sia un semplice paesano. In realtà Loys, travestito da contadino, è il Duca Albrecht destinato a sposare la figlia del Principe di Curlandia, Bathilde. Hilarion, il guardiacaccia, anch’egli innamorato della fanciulla, dubitando della sincerità di Loys, tenta di metterla in guardia ma Giselle non lo vuole ascoltare, proprio come non vuole accettare i consigli della madre Berthe, che le proibisce di danzare poiché malata di cuore. Un corno annuncia l’arrivo di un corteo di caccia: Hilarion si nasconde e vede Loys inquieto. Entra allora nella sua casa e trova la spada con lo stemma che ne attesta l’identità. Il corteo dei cacciatori arriva. E’ guidato dal Principe di Curlandia e accompagnato dalla figlia Bathilde. I contadini preparano un banchetto e danzano in onore degli ospiti e mentre i cacciatori si allontanano Bathilde conversa affettuosamente con Giselle, ma Hilarion richiama i cacciatori e Bathilde, scorgendo Loys, lo riconosce come il suo fidanzato Albrecht e lo comunica a tutti. Sconvolta dal dolore Giselle impazzisce e muore tra le braccia di Albrecht.
Secondo Atto, Nella foresta a mezzanotte – Hilarion, tormentato dai rimorsi, vaga nella foresta pensando a Giselle. Sente intorno a se una presenza irreale e, spaventato, fugge. Myrtha, la regina delle Villi, chiama le compagne a raccolta e accoglie Giselle nel loro mondo irreale. Le Villi, scorto Hilarion, si lanciano al suo inseguimento. Albrecht, pazzo di dolore, si dispera sulla tomba di Giselle. La fanciulla, commossa, gli appare e cerca di confortarlo. Poi lo nasconde sentendo l’avvicinarsi delle Villi che, trovato Hilarion, lo costringono a danzare fino alla morte. Anche ad Albrecht tocca la stessa sorte. Invano Giselle scongiura le Villi di risparmiarlo, ma di fronte al loro rifiuto danza con lui sorreggendolo fino all’alba ed impedendogli di abbandonarsi al sonno eterno. Ai primi raggi del sole che nasce, le Villi scompaiono e – con esse – scompare Giselle. Albrecht è salvo, ma rimarrà solo per sempre.
Il Balletto di Mosca La Classique – costituito sotto l’égida del Dipartimento della Cultura della Città di Mosca – Moskoncert, fu fondato nel 1990 da Elik Melikov e Nadejda Pavlova. L’organico comprende una cinquantina di artisti formatisi presso le più prestigiose accademie della CSI, quali il Bolshoi di Mosca, il Kirov di San Pietroburgo, i Ballets Theatres di Kiev, Perm, Tbilisi e Odessa. La compagnia ha in repertorio tutti i grandi capolavori della danse d’école, dalla emozionante "Trilogia Tchaikovski" ( Il Lago dei Cigni , Lo Schiaccianoci , La Bella Addormentata ) a Giselle , Cenerentola , La Bayadère , Paquita , Don Chisciotte e Coppelia ; ai balletti più celebri, in molti dei quali si riconosce l’agile intervento del coreografo Alexander Vorotnikov, si aggiungono altri spettacolari allestimenti come La Vedova Al legra ispirato all’omonima operetta di Franz Lehar, Le Notti di Valpurga (scena danzata tratta dall’opera lirica Faust di Charles Gounod) e i divertissements d’alto livello di virtuosismo inclusi nei Gala.
L’Amore raccontato dalla danza, in due atti. Presentato a Varese, venerdì scorso, "Giselle". Sul palco i professionisti del Balletto di Mosca La Classique.