Lunedì 18 marzo alle ore 11.00 verrà presentata al pubblico la scultura di Salvatore Fiume Antropotauro collocata al centro di Piazza Cacciatori delle Alpi davanti al tribunale di Varese.
Donata dall'Associazione Varesevive in memoria dell'imprenditore e benefattore varesino Luigi Orrigoni e accolta favorevolmente dalla cittadinanza tramite un sondaggio, la scultura alta tre metri e larga quasi altrettanti rappresenta la versione in bronzo – compiuta grazie alla stessa fonderia artistica e al medesimo fonditore al quale Salvatore Fiume affidò per molti anni l'esecuzione delle sue sculture – dell'opera in resina realizzata dal maestro ed esposta alla Quadriennale di Roma del 1990.
Il soggetto dell'opera è ispirato alla mitologia classica e rappresenta Antropotauro con la sua donna, un tema frequentato a più riprese dall'artista in numerose versioni e diversi bozzetti.
Salvatore Fiume, nato a Comiso nel 1915, fu pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo.
Trasferitosi a Milano dopo i primi studi d'arte frequentò letterati e artisti del capoluogo lombardo. Diresse ad Ivrea il periodico "Tecnica e organizzazione" fondato da Adriano Olivetti fino al 1946 quando si stabilì definitivamente a Canzo.
A partire dagli anni '50 diviene sempre più intensa l'attività espositiva e altrettanto numerosi e prestigiosi i riconoscimenti e le commissioni anche all'estero e in particolare negli Stati Uniti per i suoi famosi dipinti le "Isole di statue" e "Città di statue". Industriali come Buitoni e architetti come Giò Ponti, si avvalsero della sua maestria per realizzare dipinti di grandi dimensioni e non a caso la padronanza di gestire ampie superfici lo condusse a firmare le scenografie di numerosi importanti allestimenti teatrali.
Proprio nella capacità di lavorare con le grandi dimensioni si innesta l'attività scultorea di Salvatore Fiume. La sua produzione comprende opere in pietra, bronzo, resina, legno e ceramica, alcune delle quali di grandi dimensioni, come la statua di bronzo al Parlamento Europeo di Strasburgo, i gruppi in pietra degli ospedali "San Raffaele" di Milano e di Roma e il gruppo bronzeo per la Fontana del Vino a Marsala.
Sue opere si trovano in alcuni dei più importanti musei del mondo quali i Musei Vaticani, Il Museo Ermitage di S. Pietroburgo, il MoMA di New York, il Museo Puškin di Mosca e la Galleria d'Arte Moderna di Milano.
Morì a Milano nel 1997.