Apparente semplicità – Agostino Zaliani da tempo, ha familiarità con l'arte dell'incisione e in particolare con la tecnica dell'acquaforte, alla quale si è avvicinato nel 1976 per poi, diventarne uno dei migliori interpreti. Alcune sue opere sono presenti nella Raccolta civica di Stampe Bertarelli di Milano, oltre che in collezioni private e pubbliche.
Il fatto è, che il suo stile è pulito, nitido nel segno e sereno nella scelta dei soggetti, che rappresenta. Tanto, che i suoi fogli, in bianco e nero, emanano una semplicità disarmante.
Ma, tale semplicità è soltanto apparente, perchè è frutto di procedimenti non così immediati, come si potrebbe pensare e propri solo della stampa d'arte. Alla base vi è un accurato lavoro di preparazione, d'elaborazione del soggetto e della sua esecuzione, che al fruitore normale dell'opera incisoria spesso sfugge, o dimentica, perché rapito dalla bellezza di ciò che vede.
Il foglio d'acciaio, di rame o di zinco – Su cosa disegna l'artista? Su un foglio di carta normalmente, avvalendosi di una matita, che lascia un segno più o meno leggero, fine oppure grosso, netto oppure sfumato. Zaliani o l'artista che s'accinge a compiere l'acquaforte, invece, deve fare i conti con un foglio, che diventa una lastra di acciaio, di rame oppure di zinco e la matita si trasforma in una punta di acciaio di vario spessore. L'artista la incide, graffiando la vernice che la ricopre secondo l'idea del disegno, che desidera realizzare.
I solchi – Così ottenuti con la punta d'acciaio saranno, poi, ancor più, scavati dal bagno, che la lastra subirà nell'acido nitrico, che la morde, là dove l'artista toglie la vernice, che la protegge. Finchè, ottenuto il risultato voluto, dopo magari più bagni e più riverniciature, finalmente la lastra è pulita in tutta la sua superficie e sottoposta all'inchiostratura. Il colore dell'inchiostro penetra nei solchi e il foglio di carta premuto con il torchio ne rimane impregnato.
La stampa d'arte è finita, ma non vi è più prova d'appello. Il segno è lì, sotto gli occhi dell'artista, il disegno rivela la sua perfezione oppure no.
Il paesaggio artistico – Agostino Zaliani ci regala acqueforti pervase da un'amore verso il disegno e la tecnica incisoria, che le rendono ricche di sottili passaggi chiaroscurali ottenuti con i segni incisi, il loro incrociarsi, la loro consistenza, il loro vivere nel foglio bianco. I temi prediletti sono scorci silenziosi della campagna milanese, ove la presenza dell'uomo è suggerita da casolari, ponti su ruscelli, da sentieri che attraversano boschi di robinie o di pioppi. Si percepisce in tutto ciò un silenzio latente, quel silenzio di colui che osserva il paesaggio, se ne sente parte e ne è affascinato con tale rispetto, che il rimando improbabile al colore naturale del paesaggio emerge spontaneo e imprevisto nell'immaginazione, di chi osserva le incisioni dei suoi disegni monocromi. Le sue acqueforti diventano tramite per mostrarci una natura ancora intatta, abitata da un uomo che oncora la rispetta.
"INCISIONI"
di Agostino ZALIANI
dal 09 febbraio al 03 marzo 2008
Galleria "I Portici"
Via Cavour, 11/13 -Tradate
Tel. 0331/842239
Orari tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 16.00 alle 19.30