Ceramica artistica nella sala espositiva della nuova Biblioteca tradatese. Sono quelle che fanno parte del lungo viaggio e della lunga e famigliare consuetudine che l'architetto Tino Sartori ha da sempre con l'argilla, in mostra da 21 aprile, sino al 13 maggio.
A Tradate arriva dopo la "prima" avvenuta nei grandi spazi dell'aereporto di Malpensa. "Dalla terra alla forma", questo il titolo della esposione, sintetizza il percorso dell'artista di Samarate, con una trentina di opere in ceramica policroma, seguendo i corsi aniconici, totemici e qulli narrativi, che rappresentano i suoi principali filoni di indagine.
Come altri, Sergio Michielini ad esempio, anche Sartori è uomo glocal: partecipe di una tradizione antica, di un sapere manuale e artigianale che si confronta con le tradizionali tecniche di lavorazione e manipolazione delle terre ma anche con le esperienze apprese nel corso di lunghi viaggi di cooperazione e di conoscenza in zone, spesso disagiate, da cui attinge, in termini di conoscenze tecniche, ispirazioni tematiche, spirito creativo, disponibilità a quell'ideale di arte in funzione sociale che scorre, carsico e riemerge in taluni, particolarmente attenti.
Da qui, ad esempio, il tema portante del bassorilievo illustrato e quasi "didascalico", nella chiarezza dell'enunciato, nella franchezza del motivo, nell'aderenza al portato culturale e nella vicinanza emotiva del mondo di cui si fa carico.
Da qui, il recupero dell'oggetto-utensile con rispetto artistico, certo, ma con attenzione particolare alla filologia, allo stilema quasi grafico della sua provenienza territoriale e geografica, alla sua natura. Alla cromia cantante.
Architetto, laureato a pieni voti, esperienze nel campo del restauro architettonico, Sartori è stato anche docente; attività che gli ha dato modo, di coordinare una serie pregevole di lavori in ceramica realizzati da alunni di varia età; altro progetto che rientra in quella dimensione di arte pubblica e sociale che la personale tradatese, così come le altre precedenti apparizioni qui e altrove di Sartori, hanno costantemente sottolineato.