Se crisi fa rima con opportunità – La tempesta che ha travolto le Borse e la finanza tutta imperversa coi suoi mefistofelici effetti. E allora che fare per la cultura? A chi rivolgersi per un restauro, per un progetto culturale che sostenga la diffusione e la divulgazione dell'arte? La Fondazione Cariplo attinge a fondi propri di riserva per mantenere costante, anche in tempi di crisi, l'impegno sul territorio, per promuovere e sostenere progetti di ampio respiro. A Varese, sono stati presentati venerdì 20 febbraio i bandi per le richieste di finanziamento. "In un periodo non semplice come quello che stiamo attraversando – ha dichiarato il Vicepresidente della Provincia di Varese Gianfranco Bottini – il fatto che Fondazione Cariplo sia presente in maniera concreta, rappresenta per tutti noi un segnale importante". Quattro, come da tradizione, gli ambiti di intervento della Fondazione di origine bancaria: Ambiente, Arte e cultura, Ricerca scientifica e Servizi alla persona, tutti già consultabili sul sito http://www.fondazionecariplo.it/
Arte e cultura – Il piano di azione, per il settore del quale ci occupiamo in questa sede, ha come duplice obiettivo la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale, inteso come l'insieme dei beni archeologici, artistici, architettonici e ambientali, le biblioteche, gli archivi storici e i musei e le attività artistico culturali (nell'ambito dello spettacolo, l'obiettivo è soprattutto quello di diffondere la pratica artistica tra tutti i cittadini e di ampliare la partecipazione del pubblico, con particolare attenzione verso le fasce svantaggiate).
I tempi e i modi per muoversi – Sono molteplici gli spazi in cui destreggiarsi per poter richiedere un finanziamento: "Gestione integrata dei beni" (ossia, come si ampliano i servizi culturali "a braccetto" con le realtà imprenditoriali che si occupano di arte? Come si innesca lo sviluppo economico locale a partire dalla valorizzazione e dalla messa in rete del patrimonio culturale?), "Metodologie innovative per la conservazione programmata del patrimonio" (dedicato a chi vuol restaurare un bene artistico), "Produzione di nuovi contenuti culturali attraverso archivi storici e beni librari" (bando cucito su misura per fare del patrimonio archivistico e librario la chiave di volta della comunicazione culturale), "Miglioramento gestionale degli enti musicali e teatrali", "Reti per la diffusione delle arti dal vivo", "Valorizzare la creatività giovanile in campo artistico culturale" su cui ad esempio insiste un ampio progetto pilota, di sviluppo quadriennale, di formazione teatrale progettato da Chicco Colombo. Per le "Metodologie innovative" la scadenza per la presentazione delle domande è il 28 maggio, per la "Diffusione delle arti dal vivo" le scadenze sono due: 31 marzo e 30 settembre, mentre tutti gli altri bandi sono senza scadenza.
Attenzione! – Come è facile immaginare, la vastità e l'entità dei problemi relativi a questo settore spingono la Fondazione ad indirizzare il proprio intervento verso azioni che favoriscano le "buone pratiche" che possano fare scuola: preferibilmente, ad esempio, non più interventi di puro restauro conservativo, quanto piuttosto iniziative pilota, attività di valorizzazione nate e cresciute in rete, all'interno delle quali possono essere previsti anche interventi di restauro. Insomma, il segreto perché un progetto venga accolto, approvato e finanziato è proporre qualcosa di innovativo, fare rete con diversi soggetti (pubblici e/o privati), puntare a risultati che abbiano una continuità e una durata significativa (meglio la valorizzazione permanente di un sito geografico che una mostra o un convegno).
Varese, nel dettaglio – I progetti da presentare, hanno sottolineato i responsabili dei diversi settori, devono essere chiari, coerenti ed avere un'elevata cantierabilità, ossia poter essere fattibili in breve tempo e durare il più possibile, con ricadute positive su tutto il territorio. Occhio anche alla stima di spesa, che deve essere credibile e non "gonfiata" e alla rendicontazione accurata di tutti i capitoli di spesa. Nello scorso anno, gli esempi particolarmente virtuosi nella nostra Provincia sono stati i progetti di conservazione programmata di Palazzo Perabò a Laveno Mombello (40.000 euro), "Sipari uniti" di Gallarate (150.000 euro), i progetti dell'Associazione culturale Educarte-teatro Sociale di Busto Arsizio (70.000 euro) e il progetto regionale Musei della Lombardia in Rete per l'Arte Contemporanea di cui la GAM è capofila (250.000 euro). E Luca Galli, presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto, aggiunge: "La nostra realtà, che lavora in stretta sinergia con Fondazione Cariplo, in sette anni di vita ha sostenuto iniziative per una media annua di 2 milioni di euro". In quest'occasione la Fondazione Comunitaria ha anche annunciato un nuovo bando, denominato "Emblematiche territoriali minori". Il territorio provinciale è destinatario della somma di 1.000.000,00 di euro da assegnare per il finanziamento di progetti meritevoli. I particolari del bando sono già disponibili sul sito http://www.fondazionevaresotto.it/
Come ti mando in rete? – La Fondazione Cariplo, infine, mette a disposizione un kit di comunicazione da fornire agli enti che vogliano offrire un proprio spazio. E se avete una rivista, un sito o un house organ siete invitati a pubblicare inserzioni, presentazioni, filmati e banner firmati Fondazione Cariplo.