Esperienza, parola e immagine – Il catalogo si presenta, in piena consonanza con l'esposizione di Sala Veratti, come preziosa occasione per conoscere più da vicino un aspetto meno noto della produzione artistica di Guttuso. La sezione dei saggi, a cura di Serena Contini ed Enrico Crispolti, mette sul tavolo una mole notevole ed interessante di rimandi stilistici e di dati storici che scandagliano la complessa vicenda artistica del Maestro di Bagheria. Scrive Serena Contini: "Le illustrazioni di Renato Guttuso presenti nei volumi (…) sono il mezzo per rendere con efficaci segni grafici visibile e viva la parola, in un connubio fra testo e immagine, fra l'arte della stampa e l'arte grafica in una provvida sinergia che consente la pubblicazione di raffinate opere impreziosite dalla carta prodotta a mano, dai caratteri impressi artigianalmente, dalle legature accurate".
Il tratto inconfondibile – Sfogliando il catalogo, inoltre, si ripercorrono le sezioni della mostra: Libri e cartelle con opere grafiche originali, Libri illustrati, Libri illustrati con altri artisti, Monografie sul disegno, Copertine di libri, Illustrazioni in riviste. Per Renato Guttuso il disegno è uno spontaneo esercizio quotidiano, di incredibile immediatezza e verità visiva. Crispolti, a tal proposito, ricorda come l'importanza del disegno dell'artista sia stata riconosciuta, nel tempo, quasi prima che non la stessa sua pittura. Nei disegni per i "Malavoglia", Guttuso restituisce, attraverso il marcato e deciso segno grafico, tutta la ruvida fisicità dei protagonisti, la callosità dei muscoli tesi e odorosi di salsedine dei pescatori. Assolutamente notevoli sono anche i disegni per gli allestimenti scenici e i costumi teatrali, come nel caso dell'agghindata e incipriata attrice per il "Contratto" di Eduardo de Filippo.
L'istinto del rabdomante – La capacità più affascinante del maestro, spiegano i curatori della mostra, è quello di saper portare in superficie, attraverso acuti e penetranti affondi, le riflessioni, le aspirazioni e le sensibilità più riposte degli autori: Hemingway, Neruda, Lorca, Vittorini, Pratolini, Manzoni. Il ritratto inedito che appare dalla mostra è quello di un Guttuso attento e creativo sia nel campo dei grandi libri di valenza letteraria, sia nel mondo dei periodici, da quelli d'arte ai rotocalchi. Suoi disegni e lavori di grafica si trovano anche sulle pagine e sulle copertine di molti dei più seguiti periodici culturali italiani, da Corrente di Vita Giovanile a Primato, da Prospettive a l'Unità, da il Politecnico a Rinascita. Si scopre così, un artista che sa essere mediatore a largo raggio, che sa raggiungere un pubblico vasto anche attraverso testi a tiratura popolare e di ampia destinazione, che sa essere comunicatore del suo tempo (dalle rivolte studentesche del '68 alla lotta di classe del nostro paese). Secondo Crispolti: "Praticare l'illustrazione significa infatti per Guttuso anche entrare, con le proprie immagini, in un canale di loro diffusione ben diverso e più ampio del normale circuito della "fruizione " pittorica, e indubbiamente anche per questo il suo impegno di "illustratore" risulta essere stato così intenso e frequente".
Le "rime aspre e chiocce" e Beatrice – Nel suo impegno per l'illustrazione della Divina Commedia, Guttuso ebbe a dire: "Sono sempre stato un appassionato lettore di Dante, ma per eseguire questi disegni ho cercato di leggerlo come se lo leggessi per la prima volta". E ancora: "Quando cominciai a meditarci, pensai di vedere nel testo dantesco tutto ciò che riguardava quella parte del cuore umano che non cambia mai. Non quel mondo medioevale o non quello soltanto, ma proprio i sentimenti immodificabili, nutriti dall'uomo del Trecento e del Duemila".
Immagini per parole. Renato Guttuso illustratore,
Sala Veratti- Via Veratti Varese
a cura di Serena Contini ed Enrico Crispolti,
13 ottobre – 18 novembre 2007,
orari: dal martedì alla domenica 10-12.30/14.30-18.30. Chiuso il lunedì. Ingresso libero
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