Il colore soprattutto – Triestino di origine, legnanese di adozione, Alberto Accili è in mostra nella Sala d'Arte Santa Maria con una antologica ricca e completa del suo percorso artistico. Segno di un'evoluzione stilistica, di una ricerca personale che si esplicita nei paesaggi, nella natura ritratta nel cambiare delle stagioni, nell'astrattismo geometrico. Le tecniche raggiungono così la massima espressione, passando dal tratto leggero ed evanescente delle marine alla più intensa matericità di certi quadri in cui il colore è protagonista e attore. La solarità traspare in ogni dettaglio, con la natura imponente e realistica, impregnata di sole e di luce che illumina le cascine e i vigneti, i petali degli iris, le fronde degli alberi.
Vedute e geometrie – Eclettico e imprevedibile, Accili dipinge ora il tramonto sulla laguna, le vedute veneziane e i paesaggi della campagna umbro-toscana, ora geometrie moderne che ripropongono le nostre metropoli, senza mai perdere di vista quell'interpretazione disincantata della quotidianità. E non c'è opera in cui non si riconosca questa visione, questa sensibilità unica e irripetibile dell'artista.
Inno alla vita – Un uomo che sa coniugare l'arte con la vita, il sogno con la critica. Per "sentire" le sue tele basta fermarsi a chiacchierare per pochi minuti con lui, lasciar correre il filo dei pensieri e delle riflessioni per cogliere lo spirito di ogni opera, il ricordo che l'ha ispirata, il sentimento che l'ha interpretata nel colore. Per poi scoprire che ogni singola pennellata è frutto di una vera e propria concezione della vita che va oltre la banalità e la presunzione e sfocia in un inno alla vita stessa, in ogni sua forma.