Terre estreme – Appuntamento mercoledì 5 giugno, alle ore 21 a Busto, con "Iceland", nelle suggestive immagini dell'audiovisivo del fotografo Massimo Lupidi, autodidatta con la passione per le terre estreme, dalle Far Oer, alle terre dei Fiordi, alle lande immacolate di tutto il nord Europa, con il cuore che batte, su tutte, proprio per l'Islanda, quasi "una seconda casa", confida.
Cavallo di battaglia – La proiezioni avverrà presso il CentroIdea Verde di Busto Arsizio, per conto dell'Associazione UCID – Industriali della Provincia di Varese e sarà l'ennesima occasione per l'autore di riproporre al pubblico un vero e proprio "cavallo di battaglia" del suo lavoro a contatto con la natura. Un lavoro cominciato, tra indagine fotografica e riprese filmiche, fin dai primi anni Novanta e sponsorizzato a lungo anche dall'Ente Turistico Islandese-Icelandair di Milano, con il quale Lupidi ha collaborato fino al 2001.
Terre sempre più lontane – Poi la storia ha bussato anche a quella porta e dopo la tragedia dell'11 settembre di quell'anno, l'ufficio turistico ha chiuso i battenti. La stessa linea aerea Icelandair, ha chiuso a chiave gli uffici di Malpensa, mantendendo aperti solo quelli di Francoforte. Volare oggi, per raggiungere quelle terre di silenzio e di pace, è sempre più difficile. Dal nostro paese, solo due voli diretti da Malpensa, nel periodo estivo.
I successi – Massimo Lupidi, cinquant'anni, vanta una lunga esperienza in termini di reportage naturalistici ed è l'unico fotografo europeo che abbia vinto il concorso internazionale indetto dall'Onu, Focus on Your World durante l'Earth Summit a Rio de Janeiro del 1992.
Un premio ottenuto proprio lavoro al progetto Iceland: l'attenzione, nel suo audiovisivo nei confronti delle tematiche legate alla geotermia gli hanno valso il favore della commissione internazionale del Premio.
Graceland – "Un mondo primigenio ove l'uomo non rivela la sua presenza. L'alba nasce ogni mattina in questo estremo lembo della mitica Atlantide avvolto da una nebbia antica" così Lupidi presenta la sua seconda casa. Una terra dove pure gli uomini ci sono e li ritrae, gli artigiani, i cavalli, le attività umane, ma tutto sembra avvolto da una grazia lontana e benigna, forse perchè la vediamo da qui.