![](/wp-content/uploads/2017/07/5da5643fc2989528f23eefc91836ea90.jpg)
Titolo proveniente dalla frase con cui Hamingway concludeva il romanzo "il vecchio e il mare".
I lavori dei 16 artisti, presenti in mostra si muovono tra pittura, installazioni, video, fotografia e performance.
Scriveremo in particolare, di tre di loro.
In prima fila ad accogliere il visitatore appare l'opera di Josè Bedea.
![](/wp-content/uploads/2017/07/3273337ee90d34437fac0a36b1aafdce.jpg)
La grande composizione di Guilbert Rosales, realizzata con zerbini sui quali sagome di uomini, ottenute con vari strati di bruciature, tentano di scavalcare un alto reticolato oltre il quale su un tappeto appare la scritta "Welcome", rimanda all'omonima struggente pellicola di Philippe Loiret dove è rappresentata la realtà dei profughi nel nord della Francia e dove chi ha scritto sullo stuoino la parola di benvenuto è il personaggio più reazionario dell'intera vicenda.
Ironica e quanto mai allineata con i tempi appare l'installazione di Leonardo Salgado: un ventilatore bianco la cui azione fa ruotare una girandola di identico colore.
A dire come "l'aria" anche a Cuba stia cambiando e dopo 53 anni di embargo, i rapporti con gli Stati Uniti paiono tali da fare sperare una definitiva riconciliazione.
L'isola che sognava i leoni – "Artwork in Cuba"
Ameno – Museo Tornielli, Piazza Marconi 1
Fino al 10 gennaio 2106
Orari: giovedì-domenica 15-18,30