Vigevano – Sono trascorsi due anni esatti da quando un ampio convegno venne dedicato all'opera e alla figura di Giuseppe De Finetti (Milano 1892-1952), raffinato, benché controverso interprete del rinnovamento linguistico architettonico italiano. L'attenzione per questo autore rimane alta.
E oggi, un'altra mostra si inaugura e una tavola rotonda si tiene il 26 giugno, dedicate a Villa Crespi, un casino di caccia sul Ticino nei pressi di Vigevano, concepito e realizzato dal De Finetti tra il 1938 e il 1941. Se ne parla in questa sede perché le fotografie in mostra sono di Marco Introini, efficace autore di immagini di architettura nativo di Gallarate, attivo tra le città del Varesotto ma gravitante su Milano, in ambito sopratutto Politecnico.
Ed è proprio il Politecnico ad assumersi l'onere dell'iniziativa che riporta al centro del dibattito architettonico l'edificio già in passato oggetto di controversie per lo stile accusato di assumere su di sé i ritardi di una cultura inevitabilmente in ritardo rispetto alle mozioni più aggiornate in campo europeo ed americano.
Marco Introini, già autore di numerose campagne documentarie del territorio non solo in provincia di Varese e non solo in Lombardia, ha realizzato, attraverso il suo bianco nero asciutto ed essenziale, la sua campagna documentativa nel 2004; adesso ha messo a disposizione il proprio lavoro per la mostra curata daGiovanni Cislaghi, Federico Bucci, Lucia Modini, Raffaella Neri. Nell'ambito della stessa, alla Bovisa si terrà sul tema una tavola rotonda di esperti coordinata dallo stesso Federico Bucci