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A usare marmo, ebano, petrolio, camere d'aria, è Diamante Faraldo (Caversa 1962) il cui utilizzo riferito alla mappa rimanda ai quattro continenti, alle stagioni della vita, ai punti cardinali e così via.
Quattro sono anche i momenti che danno vita a "Win Back"
(strana mania per i titoli in lingua inglese), oltre alla visione planetaria, la mostra è composta da un ciclo ispirato alla figura di Orfeo, poi alcuni disegni creati con grafite e un autoritratto deformato, da una lente convessa, con scheletro accostato.
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Andando a ritroso, l'autoritratto "Respicere" (2008-2009) tende a porre l'attenzione sui particolari che compongono l'opera e sulle proporzioni tra l'esistenza e il divenire.
Nell'agire con equilibri cromatici estremi, Faraldo scandisce, a fronte delle fisionomie di Orfeo e Euridice, dal bianco candore,incursioni di petrolio solido a dire come un contorto uso del progresso arrivi a intaccare anche la bellezza del mito.
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La struttura del mondo, in conseguenza ai materiali usati, invita alla tattilità e alla percorrenza visiva nel tentativo di decifrare parole in differenti lingue: precise trame di fisionomie geografiche, sociali e politiche.
Diamante Faraldo – "Win Back"
Milano – MaabGallery, via nerino 3
Fino al 16 febbraio
Orario: lunedì-venerdì 10.30-18