Vietate le mostre – Il sindaco Zanotti vorrebbe tanto continuare a sfruttare lo spazio arioso, lo splendido balcone sulla città, sulla chiesina di Sant'Eusebio sullo sfondo. "Abbiamo la volontà, i progetti, il desiderio. Gli unici ostacoli sono le autorizzazioni".
Il sagrato raccolto – La chiesa di San Giovanni a Casciago è un luogo che per vie naturali si presta. Un sagrato raccolto, protetto, da alte mura, che si apre inaspettamente a squarci di bellezza; un interno che da anni viene concesso alla ricorrenza simbolica della piantumazione del Kaki, portato in Italia dal Giappone dopo il disastro nucleare. E saltuariarmente, ma probabilmente sempre più di rado, a mostre.
Per amore – Come questa di Maria Teresa Gonzalez Ramirez, "Sulle tracce della luce", che ha riportato alla ribalta l'artista messicana, varesina da anni, per motivi artistici oltreché famigliari. Un percorso pittorico, una sorta di composizione musiva allestita sul pavimento della chiesa, con una vaga reminiscenza della simbologia della croce. Tessere pittoriche ciascuna con una propria storia, una propria stesura, un proprio centro visivo e discorsivo, dato dall'inserzione di lettere, frasi, preghiere.
La luce tra la materia – Al di fuori, sul sagrato, in una composizione e in una collocazione studiata, una imponente costruzione in ferro alta più di due metri, quasi una selva oscura della ragione, sormontata da venticinque lampade. La luce del sole, al tramonto, ne oltrepassa la massa lucida, raggiungendo con le sue dita le prime tele disposte sul pavimento.
Il fine della ricerca – E' la luce che domina l'intera installazione, esterno e interno, dal buio al chiarore, fino al tabernacolo che sta in fondo alla chiesa e simboleggia il fine della ricerca, dell'opera e dell'interrogazione stessa che Maria Teresa da anni sta facendo su di sé e sulla sua arte. Un fine del tutto spirituale.