Alto gradimento – Sull'onda lunga del convegno che ha riunito almeno una trentina di realtà museali e della loro attività didattica, il Castello di Masnago ha registrato nello scorso week-end un altro successo di pubblico. Alto gradimento, infatti, sulla scia del Palio di Masnago che ha riversato centinaia di persone nel Museo d'arte moderna e contemporanea – obiettivo soprattutto gli affreschi tardo gotici rivitalizzati per l'occasione: le cifre parlano di 320 visitatori entrati a far visita alle opere, tra sabato sera, fino alle 22, (apertura serale che dunque annulla quella prevista per sabato 15 settembre) e la domenica successiva.
Le esche – Serve fantasia oltreché un lungo tirocinio per ottenere questi risultati; e pazienza se l'escamotage di volta in volta è un gioco, una danza, o qualcosa che non è strettamente una necessità istintiva legata al piacere di appropriarsi di una collezione d'arte.
Nel caso del week-end scorso, l'esca è stato un imbonitore in costume da Palio, che invitava l'esercito di visitatori a scoprire il Mistero della Rosa all'interno degli affreschi della Sala degli Svaghi e in quella, superiore, dei Vizi e delle Virtù.
Il falco e il barbagianni – Accanto a lui, in modo imprevisto, si è materializzato uno dei massimi esperti di falconeria, il professor Fabrizio Piazza, ammaliato dalla scena quattrocentesca che ritrae i signori antichi del maniero, Giovanni Castiglioni e Maria Lampugnani a cavallo, impegnati nella caccia con il falcone. Ne è nata una sorta di dotta lezione, sui dettagli e i segreti della caccia, assieme ai collaboratori dotati sul braccio di volatili rapaci, utilizzati alle esibizioni previste dal Palio.
Alla conquista degli spazi – Spazio anche per le altre attività didattiche, preparate dalla responsabile Massimiana Brianza e dal gruppo Volontarie Servizio Civile, per l'occasione con abiti di foggia medievale, in questi mesi: tra queste, un video sulla moda tre-quattrocentesca. Il Castello di Masnago si prepara ora alla "Notte dei Musei" : sabato 29 settembre fino alle ore 24, l'invito è "danzar a corte". La didattica tira dritto e continua a piantare le sue bandierine, l'attività scientifica e quella espositiva segueono arrancando.