I relatoriI relatori

Le sfaccettature della storia e i suoi interrogativi – "Un ben ritrovato a ciascuno dei nostri, molti, affezionati lettori". Così, con amichevole familiarità, si apre il 15° volume di "Terra e gente. Appunti e storie di lago e di montagna" presentato a Bardello dalla Comunità Montana della Valcuvia e da Giovanni Pierantozzi, Procuratore Generale della Repubblica, giovedì 13 dicembre presso il Convento delle Suore Missionarie. La scelta di Bardello, non strettamente appartenente al comprensorio valcuviano, ma da tre anni incluso nel territorio dell'Ente montano, testimonia l'attenzione verso ognuno dei venti paesi della Comunità Montana e la volontà di condividere questo prezioso lavoro di ricerca con tutta la Valle. È una serata di festa e di partecipazione della memoria storica, non ci sono dubbi. Velata però da qualche incertezza e interrogativo sul futuro, così come si legge anche nell'introduzione del volume, firmata dall'Assessore alla Cultura Angela Viola e dal Presidente della Comunità Marco Magrini: "Nella presentazione della quindicesima edizione di Terra e gente, non possiamo non pensare all'incertezza del futuro e della sorte dell'Ente montano. Nella gioia di poter offrire un nuovo numero a testimonianza della vivacità della storia locale, non possiamo non ricordare che proprio questo volume potrebbe essere purtroppo l'ultimo della collana".

Il cd-rom – Per l'occasione, sono state ripubblicate su supporto informatico le prime cinque edizioni di Terra e gente allo scopo di offrire la possibilità di consultare i numeri storici da tempo introvabili. Angela Viola e Giovanni Pierantozzi lo ribadiscono in corso di serata: le ricerche presenti nel volume sono state mosse da amor di scienza e amor di patria. Amore per un paesaggio che commuove la mente e i sensi (dal Campo dei Fiori ai Laghi, dalla catena del Rosa al Sacro Monte) e passione per Storie di luoghi abitati e vissuti. Grazie a questi preziosi ingredienti la singola conquista di ogni autore viene comunicata e divulgata e costituisce lievito di conoscenza e di approfondimento.

La copertina del volumeLa copertina del volume

Rerum veterum memoria – La rivista, curata da Serena Contini, si apre ricordando gli ultimi anni della Procura di Cuvio, chiusa nel 1926, raccontati dalla penna di Giuseppe Battarino. Il contributo di Mario Chiodetti ci racconta dello scrittore vicentino Guido Piovene, autore de "Il viaggio in Italia". A Carlo Roncoroni, originario di Gavirate e chiamato a Roma per progettare Cinecittà, è dedicato l'articolo di Romano Oldrini e Federica Lucchini. Nello scritto di Alberto Palazzi si parla del celebre pittore, scultore e incisore Luigi Broggini, nato a Cittiglio nel 1908. Enrico Fuselli in "Laveno: storia di lago, contrabbando e sangue", narra l'omicidio del Maggiore della Finanza Gioacchino Silani. Amerigo Giorgetti e Federica Lucchini descrivono alcune vicende storiche e di vita vissuta del Convento delle Suore Missionarie di Bardello. L'album di fotografie del volume ritrae i lavatoi della Valcuvia, mentre la rubrica "In punta di penna", firmata da Elsa Damia, si occupa del paesino di Cassano Valcuvia ai piedi del monte San Martino. Come sempre la rivista ospita uno spazio dedicato ad estratti di tesi di laurea (contributi di Carlo Zanzottera e Matteo Pavan) e racconti firmati, in questo numero, da Angela Borghi e Gregorio Cerini.

Gli affetti lombardi
Testori non poteva mancare nel volume di Terra e gente. "La bicicletta di Giovanni Testori: note a margine del dio di Roserio" è il titolo dello scritto di Romano Oldrini. E anche Giovanni Pierantozzi, rievocando il suo primo incontro con la città di Varese, regala al pubblico presente in sala le indimenticabili parole del grande scrittore e critico d'arte di Novate: «I rapporti con Varese sono di grande partecipazione. A parte, e non a parte, che ho una sorella che vive a Varese, con i nipoti, e quindi sono anche ragioni di vita. (…) mi piace moltissimo, devo dire, questa capacità di ordine dentro il rigurgito della vita moderna che Varese e il Varesotto sono riusciti a tenere nei confronti di altre zone, per esempio la Brianza, che si è lasciata travolgere dal meccanismo del consumismo. In Varese c'è questo senso civile, civico, umano anche, di rispetto. Questo me l'ha sempre fatta amare, Varese e le zone circonvicine. E poi è uno dei posti del mondo dove ci sono i più bei tramonti che abbia mai visto. Non c'è volta che attraversi la zona del Varesotto, verso il lago, che io non venga colpito, lacerato da quelle incredibili sere. Inoltre a Varese esistono quadri come la Messa di S. Vittore del Cerano, la Maddalena del Morazzone, che sono stati capisaldi per i miei studi di storia dell'arte».