Giorgio MerlettiGiorgio Merletti

L'ultima dell'era Merletti – L'ultima Biennale degli Artisti Varesini dell'era Merletti, il sindaco di Arsago il cui impegno amministrativo non arriverà a battezzare la prossima edizione, si è aperta venerdì scorso con i suoi nomi importanti nel novero dei maestri e una pattuglia di giovani di belle speranze, alcune delle quali già ben oltre le conferme locali.

Palestra utile – Giorgio Merletti ha salutato il pubblico, ha spinto a non 'disperare' per le croniche difficoltà dei bilanci a supportare iniziative culturali di questo tipo, ricordando che la manifestazione arsaghese, giunta al suo diciottesimo anno di vita e alla sua nona puntata, è sempre stata, edizione più edizione meno, una palestra di confronto utile, una vetrina importante e una conferma.

Nuova sede
– La prossima Biennale, quella del ventennale, avrà un sapore diverso anticipato già nei giorni scorsi e confermato anche dal presidente della biblioteca di Arsago, Gigi Vercellini: oltre al catalogo storico della manifestazione, la probabilità di accedere a nuovi e più funzionali spazi espositivi, ricavati in quella che sarà la prossima sede del Comune nei pressi dell'ex Circolo Concordia, dotata di sale pulifunzionali, adatta anche come prestigio alla manifestazioni artistica.

Carlo CarderaCarlo Cardera

Presenze – Tra gli artisti 'maturi' presenti all'inaugurazione, il varesino-australiano Rod Dudley alle prese con una piccola telecamera, in vista di un progetto filmico che lo riguarda che ne racconterà la carriera tra il paese d'origine, la sua ormai trentennale esperienza italiana e i suoi lunghi soggiorni in Grecia.
Presente anche il decano della manifestazione, il pittore arsaghese Carlo Caldera.
E presenti erano, in buona parte, i giovani chiamati ad esporre nell'apposita sezione sotto l'occhio di galleristi particolarmente attenti alle nuove proposte.

Soodisfazione
– Soddisfatti gli organizzatori: "Ci siamo riappropriati della nostra Biennale – commentato Vercellini – rinunciando ad apporgiarci ad un critico specifico, senza essere condizionati da gruppi di artisti. Abbiamo voluto scegliere in piena autonomia i nomi da presentare, selezionando meglio e riducento il numero dei partecipanti. E ci sembra che il risultato sia ottimo".