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Una metafora della vita, la discordanza dei livelli risulta una unità di misura delle condizioni di equilibrio di chi la percorre.
Quante volte si dice della vita, che è in salita e quante volte i passi del nostro quotidiano non sempre sono piani e lineari.
A volte si ondeggia, si pencola, si urta, si sbalza, si risale, come nella poesia di Pascoli, "L'aquilone".
Del resto cosa siamo se non aquiloni in balia dei venti.
Al piano superiore dello spazio espositivo, appare "Opus incertum", una fascia metallica circolare sospesa a mezz'aria in movimento tale da mettere in atto i mutamenti percettivi del segno e della forma nello spazio.
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I momenti di stupefazione proseguono al piano inferiore dove è presente l' ultimo lavoro di Gianni Colombo (Milanpo 1937 – Melzo 1993) messo in atto con l'installazione "Spazio Diagoniometrico", composta da 12 coni bianchi pendenti dall'alto e in lenta rotazione, mossi inoltre dallo spostamento d'aria al passaggio dei visitatori, a delineare una spazialità architettonica che muta in rapporto ai differenti punti di osservazione.
L'incanto finale si compie in una saletta, di nuovo al buio, concepita come omaggio all'architetto Poelzig e al suo Grosse Schauspielhaus berlinese, con opere luminose in movimento, quale libero rimando all'espressionismo tedesco degli anni venti.
Info.
Gianni Colombo – "L'ultimo ambiente"
Milano – A Arte Invernizzi, Via Domenico Scarlatti 12
Fino al 18 luglio
Orario: lunedì-venerdì 10-13/ 15-19
Sabato su appuntamento: Tel. 02-29402855