Novità in vista – La scultura è attesa negli spazi della Galleria Ottonovecento di Laveno. Lo spazio espositivo che si affaccia sul Lago Maggiore, abituato ad ospitare opere "da parete" di pittori del secolo scorso, cambia genere e si dedica alla tridimensione di un artista contemporaneo.
Amante della figura umana e del bello, del ritmo e della dinamicità, dell'equilibrio e della leggerezza, Antonio Franzetti propone al pubblico una selezione dei suoi lavori. Iscritto da tempo al Circolo degli Artisti di Varese, lo scultore ha scelto per l'occasione di farsi accompagnare dalla critica Fabrizia Buzio Negri caposaldo del gruppo.
Intrecci di vite – Classe 1942, gemoniese di nascita, Franzetti coltiva anche in ambito accademico la sua passione per la scultura iscrivendosi al Liceo artistico di Brera dove avrà la fortuna di incontrare Giovanni Paganin, un maestro dal quale lo scultore prende spunto per tutta la sua carriera. E poi ancora Brera, questa volta è tra i banchi dell'Accademia che Franzetti incontra Marino Marini e segue i suoi insegnamenti. Discepolo prima, insegnante poi, l'artista è anche professore e si dedica ai suoi alunni per molti anni lasciando alla vita privata lo sviluppo della sua arte che resta a lungo fuori dal
palcoscenico pubblico. Ma gli incontri importanti nella vita di Franzetti non finisco qui: il suo paese natale lo mette in contatto con un altro grande artista, Floriano Bodini che incontra e frequenta stabilendo con lui una profonda amicizia. Dopo la morte dello scultore, Franzetti, in veste di Sindaco di Gemonio, collabora anche all'istituzione del Museo Floriano Bodini di cui è stato presidente per alcuni anni.
Occhi rivolti al cielo – A partire dal 2000 Franzetti inizia ad esporre i suoi lavori in diverse sedi della nostra provincia. Le sue sculture, dedicate principalmente alla figura umana, sono pervase da un'aurea di sacralità. Non arte sacra nel senso stretto ma trasposizione della fede dell'artista all'interno delle sue opere. L'uomo di Franzetti è più che mai reale, soffre e si lamenta ma non cade mai nella disperazione, è sorretto da una forza che deriva da
un'altra dimensione. Anche nella mostra di Laveno, aperta da sabato 30 ottobre al 14 novembre, si potrà riscoprire l'abilità dello scultore di Gemonio nel rendere la materia leggera e nel conferire elasticità ai corpi ritratti. "La mostra di Laveno, presentata da Fabrizia Buzio Negri, è composta da una dozzina di sculture e da altrettanti bozzetti", ha specificato Franzetti, "le sculture esposte hanno come soggetto l'uomo e sono realizzate in gesso patinato e in bronzo".
Parere critico – "Con estrema naturalezza, Franzetti ha sempre privilegiato l'innato senso di sacralità dell'arte rispetto a un presunto, anche se comunemente diffuso, codice della cosiddetta arte sacra" ha scritto Claudio Rizzi nel 2009, "l'umanità è al centro del mondo di Antonio Franzetti, nella ricerca della misura e nella consunzione del tempo. Ma i toni della scultura non affondano mai nell'angoscia o nella sofferenza, conservano comunque una luminosità intima che palesa il supporto della fede e lascia intuire risorse di riscatto".
ANTONIO FRANZETTI – SCULTURE
Dal 30 ottobre al 14 novembre 2010
Galleria "OTTONOVECENTO"
Lungolago de Angeli 6/A – LAVENO MOMBELLO
info: tel.0332 628009
orario: martedì-venerdì 15,00 – 19,00 – sabato-domenica 10,30 – 12.30/15,00-19,00 –
Inaugurazione e presentazione di Fabrizia Buzio Negri
Sabato 30 ottobre 2010, ore 18