Quando la cultura è tra i libri – La Settimana della Cultura vede protagoniste a Busto Arsizio le biblioteche. Alla Capitolare è infatti allestita la mostra con manoscritti originali intitolata "Dal papiro al piombo, dal manoscritto al libro a stampa", mentre la Biblioteca Civica ha pensato di offrire la possibilità al pubblico di poter ammirare le chicche custodite tra le sue mura, ovvero una selezione di documenti provenienti dai tre fondi "speciali": il Fondo Crespi Legorino, il Fondo Silvio Gambini ed il recente Fondo Bruno Grampa.
Gaetano Crespi, il poeta – Figura di fondamentale importanza, sia per la sua città natale ma anche e soprattutto per Milano, è Gaetano Crespi Legorino (1852 – 1913). Poeta dialettale, nato a Busto Arsizio nel 1852 da un industriale bustese e da una marchesa milanese, Agnese Rusconi. I suoi fratelli furono il pittore Enrico e lo scultore Ferruccio. Lasciò Busto in giovane età per trasferirsi con la famiglia a Milano, dove visse, pur senza mai interrompere i legami con la città d'origine. Il Fondo Crespi Legorino testimonia la centralità della sua figura nel panorama culturale dell'epoca: sono, infatti, esposte documenti di vario genere (fotografie, ritratti, cartoline, biglietti e lettere) che raccontano i suoi legami di amicizia con personaggi come il poeta Trilussa,Giuseppe Verdi, Arrigo Boito, Antonio Fogazzaro e perfino il sacerdote Achille Ratti, futuro Papa Pio XI. Nella sezione bibliografica troviamo esemplari delle sue opere più famose: le Poesie in dialetto milanese e in vernacolo bosino, del 1897 e il Canzoniere milanese del 1903.
Silvio Gambini, l'architetto – Sicuramente più nota ai bustocchi è le figura di Silvio Gambini (1877 -1948), architetto abruzzese, ma bustese d'adozione. In città trova nella nuova classe imprenditoriale una discreta committenza, per la quale realizza ville patronali, di case condominiali ed edifici produttivi, rifacendosi soprattutto allo stile liberty. Il ricco fondo posseduto dalla Biblioteca Comunale, comprendente tutti i disegni originali, la biblioteca personale e l'archivio dell'architetto, è stato più e più volte utilizzato in occasione di mostre sull'argomento. In questa occasione è stato scelto di esporre diplomi e attestati, ma soprattutto i documenti più significativi della corrispondenza tra Gambini, i suoi committenti e le ditte a cui si rivolgeva per i lavori, corredati di piccoli schizzi e disegni personali.
Host. Socio dell'Accademia Italiana della Cucina, fondò il "Magistero dei Bruscitti", con lo pseudonimo Anteo. Ufficiale medico durante l'ultima guerra, perseguitato politico, subì il carcere come antifascista. Dopo il 1945 fu Segretario della Sezione Socialista di Busto, Direttore de "Il lavoro socialista" e rifondatore di "La critica sociale". Fu, inoltre, fondatore e Segretario per molti anni del Sindacato dei Medici della Provincia di Varese. Oltre ad esserne stato Socio fondatore, per la Famiglia Bustocca ricoprì anche la carica di Regiù negli anni 1964-65. Dei circa 600 documenti appartenuti all'insegne studioso di storia locale (stampe, lettere, atti civili, etc) sono stati selezionati i più significativi, tra documenti privati (ad esempio il permesso di circolazione concessogli come medico durante il coprifuoco, anche con bicicletta!), documenti da lui raccolti sulla storia di Busto Arsizio (foto e cartoline storiche, locandine di spettacoli teatrali, manifesti e volantini) e infine alcune sue pubblicazioni, tra cui ricordiamo il famoso "Pagine di vita bustese" del 1927.