Incontrare un maestro – Nome: Clessidra. Sottotitolo: Rivoluzione tra tempo e fotografia. Una rivista da sfogliare, girare e rigirare tra le mani, perché così è concepita: da un lato la sezione dedicata all fotografia storica, d'archivio, dall'altro quella rivolta alle ricerche contemporanee. "Una rivista fotografica ben stampata, ricca di immagini e di scritti" così la definisce anche Lanfranco Colombo, uno dei più grandi protagonisti della storia della fotografia italiana, in una sua nota di apprezzamento che apre la metà storica della Clessidra. Il servizio dedicato al fondatore della galleria "Il Diaframma" è nato dall'incontro diretto tra Argentiero e Armiraglio con lo stesso Colombo, avvenuto di recente nella sua casa a Genova, dove ha voluto incontrare di persona i fondatori dell'Afi per esprimere il suo plauso verso questa realtà. Un riconoscimento davvero importante che, oltre ad invogliare nella lettura di questa rivista, ci dimostra ancora una volta la grande professionalità con cui Afi si inserisce nel panorama nazionale della fotografia.
Omaggio ad autori storici – Il viaggio nella storia della fotografia prosegue con un articolo di Simona Guerra dedicato alla riscoperta di un grande fotoreporter come Marcello Geppetti. Paparazzo all'epoca della Dolce Vita romana, ha realizzato scatti famosissimi che ritraggono i divi dell'epoca: Liz Taylor, Sofia Loren, Marlene Dietrich, Anita Ekberg e tanti altri. Poi passa alla documentazione degli anni di piombo e continua a fotografare per tutta la vita, lasciando un immenso archivio ancora tutto da scoprire. Sempre all'insegna di un doveroso ricordo è il servizio di Roberto Mutti che propone un confronto tra due autori recentemente scomparsi: Ferruccio Ferroni e Alfedo Camisa. Conclude il capitolo sulla fotografia storica una splendida serie di immagini di Elio Ciol riferite al suo periodo neorealista, accompagnate da un testo di Fausto Raschiatore.
Immagine di Giovanni Sesia
cifra stilistica. La sua ricerca è rivolta al tema del ricordo, della memoria, nel tentativo di far uscire dall'oblio, attraverso le sue opere di forte impatto emotivo, quei volti intrappolati nelle lastre fotografiche rinvenute da un manicomio di inizio novecento. Un riscatto finalmente concesso all'umanità di queste persone, grazie a delle opere d'arte mirabili che si addentrano nell'immaginario più intimo e poetico dell'autore.