a San Vittore Martire
Nell'immediato entroterra del Verbano, tra Laveno e Luino, si sale sul colle di Bedero, l'antico Mons Bedalis, cuore della Travaglia, investita del nome di "Valle" senza esserlo pienamente. Dall'altopiano, una bellissima e ampia panoramica che spazia la vista fino alla Rocca di Caldé. Questa terra verde ed affacciata sulla sponda del Lago Maggiore, accoglie nel suo patrimonio storico-artistico uno dei più bei monumenti nazionali: la collegiata di Brezzo di Bedero dedicata a San Vittore Martire, matrice della Valtravaglia e, con quella di Domo, tra i più antichi edifici della regione.
Citata già nel 1137, in un carteggio fra l'arcivescovo di Milano Robaldo e il preposto locale Guglielmo, la chiesa, quasi sbozzata nella roccia, più che costruita pietra su pietra, sorge certamente su un edificio più antico come hanno testimoniato anche recenti scavi archeologici.
L'aspetto attuale, come è naturale che sia, è frutto di successivi interventi che nei secoli ne hanno modificato l'architettura. E se il campanile è stato eretto ai tempi del Borromeo, la facciata è il risultato di un rifacimento risalente alla fine dell'Ottocento. Le absidi esterne sono certamente la parte meglio conservata e che restituisce tutte le caratteristiche stilistiche e costruttive tipiche del Romanico lombardo. All'interno, la pietra locale, calcare e serizzo, dà forma alle tre navate concluse da altari. Nella navata di sinistra sono visibili alcune sculture che componevano un pulpito, mentre in quella di destra una lapide sepolcrale cristiana del VI secolo. Nel presbiterio, come nelle absidi laterali, ampi cicli di affreschi da far risalire a botteghe locali del '400 e del '500 (1510 è l'anno che si scorge in un frammento dipinto presso una finestra).
Ma non è tutto, giacchè la collegiata di Brezzo di Bedero dedicata a San Vittore Martire "sa parlare" anche il linguaggio della musica antica e visto che la pratica corale era una realtà consolidata ed affermata nell'edificio sacro, tale pratica si avvaleva di strumenti adatti, come antifonari e libri di canto miniati. Brezzo di Bedero è il luogo di provenienza non solo di quattro antichi e preziosi antifonari pergamenacei, ma anche di un Sacramentario del XII secolo e di un Manuale ambrosiano del secolo succesivo, codici che raccolgono i riti della liturgia ambrosiana.