Il bel castello visconteo domina la cittadina di Somma Lombardo, perenne ricordo del periodo dell'incastellamento e del potere della famiglia Visconti su tutta la Lombardia.
Inserito in una rete più ampia di castelli viscontei, è tuttavia importante anche per un motivo archeologico: qui è ospitata una interessante collezione di materiali golasecchiani, raccolti da Carlo Ermes Visconti nel corso dell'Ottocento. Una raccolta già famosa all'epoca, visitata da importanti studiosi stranieri come Gabriel de Mortillet nel 1865.
Il marchese Carlo Ermes Visconti fu un personaggio di grande rilievo nella società ottocentesca: sindaco, deputato, console, presidente della fabbrica del Duomo, della Società storica lombarda, membro della consulta archeologica del Museo Patrio. Conobbe Pompeo Castelfranco, importante archeologo del tempo e collaborò con lui in alcuni scavi nell'area di Golasecca.
La collezione si formò probabilmente fra gli anni Sessanta e Settanta dell'Ottocento, con materiali provenienti da Golasecca e Castelletto Ticino. Comprende seicento oggetti, fra ceramiche, spilloni, fibule (spille da balia per abiti), pendagli, armille (bracciali) e perle di vetro. Un recente studio dei materiali ne stabilisce una cronologia fra VIII e V secolo a.C.
Vi sono alcuni pezzi unici, come una fruttiera con alto piede caratterizzato da una apertura, frammenti di urna decorati da S stilizzate, ma anche pezzi che trovano confronti nei vari musei, con urne decorato dai cosiddetti "denti di lupo".
Una testimonianza del collezionismo varesino ottocentesco, collezione che, una volta studiata, ricorrendo anche alle moderne tecnologie, e consultando il ricco archivio Visconti, permetterà di avere nuove informazioni circa le aree funerarie e gli abitati da cui provengono i pezzi.