La vulgata di Antonio – In tempi di vulgate dantesche, rivolte alla piazza, in diretta o in differita televisiva, Carmelo Bene, Gassman, alcuni anni orsono, più di recente Sermonti e Benigni, letture della Commedia ne sono state fatte anche con altri approcci linguistici. E' il caso di Antonio Bandirali, architetto, scuola Politecnico di Milano, da sempre appassionato di conservazione del patrimonio architettonico e delle testimonianze artistiche, fotografo quasi per vocazione, con legittime e giustificate ambizioni artistiche.
Dal verso all'immagine – Suo, infatti, e anche in tempi non sospetti – è un percorso sulle tracce di Dante, sui luoghi della Divina Commedia, quelli che la Commedia racconta con veridico realismo, linguaggio nuovo e crudo, capacità rapace da parte del fiorentino di coglierne i segni più evidenti. Un viaggio, compiuto tra 1998 e il 2001, lungo strade che lo hanno condotto per migliaia di chilometri inseguendo lo spirito del poeta, l'ombra lunga della sua parola arcigna e inebriante. Ne scaturì da lì a poco, un lavoro tripartito, esattamente come le tre
cantiche, pubblicato in tre diversi volumi "Dal verso all'immagine", nel 1999, 2000 e 2001, per i tipi de La Tipografica Varesina.
La foto naturalistica – Erano quei lavori, precipuamente naturalistici, legati cioè alla restituzione del dato di natura così come emerge dalle parole: i riflessi, le ombre, i paesaggi assetati, i rigogli floreali, i dirupi, gli orridi, le vedute terrene-paradisiache. Di quei lavori, iniziatici, una selezione sarà protagonista di uno degli appuntamenti previsti nella Notte Bianca varesina, presso il Battistero di Varese, all'interno di uno spettacolo dal titolo Riflessioni sulla natura nella Divina Commedia, alle ore 21. Un programma concertato dalla Società Varesina Dante Alighieri, cui presenzieranno la presidente del Comitato varesino, Silvia Venuti, il professor Giampaolo Cottini e il giovane attore varesino Andrea Chiodi che delle immagini reciterà il contorno, leggendone i passi inestricabilmente legati.