Dopo un restauro durato più di tre mesi e che ha interessato due sculture lignee conservate all'interno della chiesa di Sant'Anastasio a Cardano al Campo, abbiamo chiesto a Paola Bertaglia e Daniela Morosi dello studio Kore di Samarate di raccontarci in anteprima le novità emerse in seguito ai lavori.
Madonna col Bambino – "La statua della Vergine era in buone condizioni" assicura Daniela Morosi, esperta in restauro ligneo. "I maggiori problemi consistevano in leggeri sollevamenti del colore. Il primo intervento effettuato quindi è stato di tipo conservativo. Ci siamo limitate a consolidare lo strato di pellicola pittorica. Successivamente abbiamo effettuato la pulitura, che ha permesso di scoprire sul manto dorato la data e altri elementi importanti relativi alla simbologia mariana. Inoltre abbiamo scoperto che la nuvola su cui posa Maria e il suo stesso velo, che prima erano ridipinte di un grigio spento, erano decorati con foglia d'argento, di cui abbiamo trovato ancora qualche traccia significativa. Infine abbiamo concluso con la stuccatura e i ritocchi a tratteggio".
Scoperte – "La prima scoperta avvenuta grazie alla pulitura – continua la giovane restauratrice – è stata la data, 1749, riportata a graffito tra le decorazioni del manto dorato, sul retro della statua lignea della Madonna. Il lavoro è stato seguito dalla Soprintendenza di Milano che ha ipotizzato come nome dll'autore Giuseppe Antignani, scultore importante del Settecento, a cui venne commissionato il bozzetto per la statua della madonnina del Duomo di Milano".
Simboli – Continua Daniela Morosi: "L'intervento di restauro ha permesso di riportare alla luce la cromia originale della statua, in particolare la doratura del manto con motivi a rilievo raffiguranti fiori e frutti, dall'immediato significato simbolico quali melograni, uva, e ciliegie; mentre tra i fiori si riconoscono le rose".
Misteriose chiese – Incise sul retro del manto sono state trovate sette chiese; "all'inizio pensavamo fossero riconducibili a sette chiese realmente esistenti sul territorio – spiegano ancora le autrici dell'intervento – poi però, grazie agli studi della Sovrintendenza e in particolare di Isabella Marelli, abbiamo ricondotto questo numero al simbolismo cristiano che indica la totalità della chiesa".
Il Crocifisso – Il Cristo in croce riversava in pessime condizioni. L'intervento a cui è stato sottoposto è stato per forza di cose diverso: "Siamo subito intervenute con una lunga e paziente opera di fissaggio del colore originale, per poi concludere sempre con stucchi e ritocchi", raccontano. In questo caso le sorprese non sono mancate a lavori ultimati: la scoperta più importante è relativa al perizoma del Cristo. I fedeli lo ricordano dorato: "Tuttavia durante la pulitura – racconta ancora Daniela – abbiamo identificato i colori originari del panno, bianco a righe verdi. Materiali poveri, sicuramente per enfatizzarne il realismo. Quello che ci ha colpito in questa statua infatti è la grande espressività, che si evince dal volto del Cristo e dall'utilizzo di una parrucca per i capelli".
Grande soddisfazione – "Siamo molto soddisfatte di questo restauro", concludono infine Daniela e Paola, "sia per i risultati artistici e le scoperte effettuate, sia per il grande aiuto ed impegno che abbiamo ricevuto da parte della comunità cardanese, che si è prodigata fin dall'inizio nel trovare i fondi per riportare all'originale condizione queste splendide opere e in molti hanno seguito il restauro da vicino, cercando di soddisfare ogni nostra richiesta per il bene delle opere. È bello vedere come la gente, se stimolata, riesce a mantenere vivo il suo interesse per l'arte".
L'incontro – Per chi volesse saperne di più, sia sul lavoro vero e proprio di restauro, sia sulle scoperte relative alle due opere, l'appuntamento è venerdì sera alle 21.15 presso la chiesa parrocchiale di S. Anastasio con interventi dello studio Kore di Samarate che ha eseguito i lavori, e la presenza di Isabella Marelli, delegata di zona della Soprintendentza delle Belle Arti della provincia di Milano.