Sono due rotoli di imponente fattura (oltre tre metri per ventidue centimetri, uno bianco l'altro nero), svolti solo parzialmente dall'ingresso dell'Oratorio dell'Immacolata Concezione a Castelletto Sopra Ticino, sino all'altare, a limitare volutamente l'accesso ai visitatori, in modo da istituire un percorso sia fisico che meditativo a dominare la personale di Cristina Volpi (diplomata all'Accademia di Belle Arti di Brera, vive e lavora a Milano) dal titolo "Distruzione dell'io-Ricostruzione dell'io" a cura di Cristina Moregola e Matteo Rancan.
Le due installazioni sono l'unione di frammenti di carta, di considerevole spessore, testimonianza di due anni di vita dell'artista, con le varie parti cucite fra loro a determinare il succedersi dei mesi.
La parziale srotolatura intende rivelare al visitatore la parte conscia dell'artista e della donna, mentre quella compatta, la parte inconscia, non dichiarabile, per la quale è necessaria un'intima sedimentazione, un processo di costruzione umana ed intellettuale.
I vari frammenti cuciti tra loro esprimono la necessità di Cristina Volpi di non disgiungere l'aspetto manuale da quello creativo, dando origine ad un diario di vita e di memoria sul quale lavorare per comprendere, nel tempo, se stessa e il proprio agire artistico.
Cristina Volpi
"Distruzione dell'io-Ricostruzione dell'io"
Castelletto Sopra Ticino (NO)
Oratorio dell'Immacolata Concezione, Via Cavour
Fino al 23 giugno
Orari: sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00
Inaugurazione sabato 1° giugno, 19.00